Saggi musicali italiani

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Fn and Ft: CERDIA_MNBC1626
Author: Cerreto, Scipione
Title: Dialoghi armonici pel contrapunto e per la composizione
Source: Naples, Biblioteca del Coservatorio San Pietro a Majella, MS1626, f. <1r>-<131r>
Graphics: CERDIA 001GF-CERDIA 109GF

[-<f.1r>-] Dialoghi Armonici pel Contrapunto e per la Compositione

Il Cerreto.

Al Corioso Di saper di Musica

Ecco Lettor, che tanto bramato hai
saper compor' con arte, e con raggione,
Leggi quest' Opra mia, che trouarai
Ch' è uer quanto raggiona il mio Sermone.
Se pur nol credi cerca che uedrai
Ch' in breuità farai professione,
Già l' hò composta con fatica, e stento,
Acciò ch' ogni Scolar resti contento.
1626 <Iesu Christo>

[-<f.2r>-] Scipione Cerreto À Lettori

Penso, che non è più cosa grande benigni Lettori, che con honorato nome menar qui giù lunga uita, che non altronde tanto, ben s' acquista, che quella uirtù che liberalità ò munificenza uien dagli Dotti chiamata, di cui chiunche egli è dotato, far non può di non conferire con amoreuolezza à suoi amici, dirò anco à nemici segno apparente di riportarne la desiata amista d'Iddio; e l' eterno godimento nel Cielo. Con cotali effetti mi son mosso à uoler trattare ancora intorno dell' Harmonica facultà, non stimando il corso degli anni miei, che più tosto conuenia dare le membra al riposo, [-<f.2v>-] che alle fatiche e non seruire più all' utile publico: mà per che se dice che l' huomo ocioso nuoce à se stesso senza far nulla, m' ho resoluto di passare il tempo di raggionar de si nobil Scienza, et ancora per giouare à professori di essa. Accettate dunque l' Opera, laquale contiene una introduttione breue, e facile, dichiarando ogni cosa con due raggionamenti tra il Discepolo, et il Maestro à modo di Dialogo, Nel primo se raggionarà del Contraponto, e nel secondo [[se ragionarà]] del Comporre à più uoci, e d' altre cose pertinenti à detti discorsi, scusandomi à Lettori s' el raggionare non caminarà con lingua tersa, per che essendo il parlar mio Napolitano, mi è parso ispidiente seruirmi di questa semplice e materna lingua, in questa presente opera, e mi racomando.

[-<f.3r>-] Ragionamento Primo

Discepolo

Caro, et amoreuole Maestro. Io piu d' ogn' altro corioso Discepolo desideroso d' hauer cognitione delle raggioni musicali, ho preso ardimento comparir con lieta fronte inante di esso assicurandomi, che mentre io mi trouo sotto la sua protettione, e disciplina, me darà ferma speranza di giungere presto al desiato porto, e darne conto à Professori di essa, a per ciò la priego uolendo cominicar di raggionar di tal materia, far di modo, ch' io ne sia del tutto intendente?

Maestro. Mi piace molto amantissimo Discepolo il suo dolce parlare, et è tale, che mi dà oltra modo occasione ch' io contra mia uoglia li dia ogni sodisfatione, e contento; mà dicami purche desidera egli saper della Musica musica?

Discepolo. Veramente hauete fatto bene nel dimandarmi sopra che materia della Musica s' hà da trattere, et io li risponde, che l' intento mio è sol [-<f.3v>-] che uoi mi date una Regola che sappia comporre un Contraponto sopra un Canto fermo, e doppo sopra un Canto figurato.

Maestro. Cosi à punto mi piace, che con breuità ui resoluiate di dimandar quel che chiedeti, ma l' assicuro che questi principij ne portano tutto il discorso dell' harmonica facultà, ne per questo richierò di non darli sodisfatione. Dunque uolendo un Contrapontista comporre un Contrapunto sopra un Canto Fermo, ò uero sopra un Canto figurato è necessario che prima egli habbia cognitione di tutte le spetie dell' Interualli cosi consonanti, come dissonanti, per mezo de' quali se componeno gli contraponti, e l' harmonie di più uoci.

Discepolo. Di gratia mio Maestro, poi che m' hauete [-<f.4r>-] accendato che al principiante Contrapontista l' è necessario saper le spetie dell' Interualli non manca darmene contezza per quanto <amor riporta>

Maestro. Questa non è poco cosa che m' hauete, richiesta, e certo ricercherebbe maggior maestro che non son' io: Nondimeno ne dirò quel tanto che ne sento. Dunque dico, che li primi Interualli della Musica sono sette, ciò è quattro consonanti e tre dissonanti. Li consonanti sono la Terza, la Quinta, la Sesta, e l' Ottaua, e li dissonanti sono la Seconda, la Quarta, e la Settima, e questi primi sette Interualli uogliono li Musici che siano [semplice add. in marg.] consonanze, e dissonanze, per causa che loro se fermano senz' altro mezo. Ben è uero che da questi ne nascono l' altri Interualli composti, ò uero deriuati.

Discepolo. Vi ringratio della sopradetta Regola [-<f.4v>-] datami; mà uorrei per mia maggiore intelligenza che di questi primi interualli notarmene uno essempio.

Maestro. Dici bene, per che (omne agens, agit propter finem) e l' essempi muoueno, e resolueno più che le parole, e per ciò lo notarò qui appresso.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.4v; text: Interualli semplici Consonanti, e dissonanti detti in Prattica, Tera, Quinta, Sesta, Ottaua, Seconda, Quarta, Settima] [CERDIA 001GF]

Discepolo. Maestro resto sodisfatto della formatione delli sopradetti sette interualli: mà quel che men' [più ante corr.] importa cerco appresso hauer cognitione come se [-<f.5r>-] formano gli altri interualli composti, ò uero deriuati, de quali poco inante me n' hauete accendato.

Maestro. Questa regola è manco difficile della passata: poi che se formano l' altri Interualli composti ò uero deriuatj [deriuato ante corr.] con aggiungere il Numero Settinario à ciascheduno di essi interualli in questo modo. Aggiongendo sette alla Terza sene forma la Decima: Aggiongendo Sette alla Quinta sene forma la Duodecima: Aggiongendo Sette alla Sesta sene forma la Terzadecima, et aggiongendo Sette all' ottaua sene forma la Quintadecima. Cosi ancora s' osserua nel formare l' interualli dissonanti composti, ò uero deriuati cioè aggiongendo Sette alla Seconda sene forma la Nona, aggiongendo Sette alla Quarta sene forma la Vndecima, et aggiongendo Sette alla Settima [-<f.5v>-] sene forma la Quartadecima, e con questa bella Regola se potiando formare infiniti altri interualli cosi consonanti, come dissonanti, e con questa Regola si sono andati regolando gl' Inuentori de Stromenti armonici, e principalmente quello dell' Organo che contiene almeno Quarantacinco uoci ò uero Tasti tutti formati per uia del numero Settenario consistenteno in tante Ottaue: [[del]] [nel corr. supra lin.] quale ui potete con più fatiche essemplare.

Descepolo. Per cortesia Maestro mio caro, senza che uada ad essemplarmi nell' Organo uorrei che me ne notasse un poco d' Essempio de quest' altri interualli che li chiamate composti, ò deriuati.

Maestro. Sò che n' hauete bisogno per due respetti, uno è, che non sete buon prattico nello Stromento da tasti: l' altro è mentre uoi u' essemplate nella forma di essi [-<f.6r>-] ne darete meglio conto, agl' Intendenti, e con più facilità formare degli simili, come qui sotto meglio se considerano.

[Cerreto, Dialoghi armonici, 6r; text: Interualli composti ò uero deriuati Consonanti e dissonanti detti in Prattica, Consonanti, Decima, Duodecima, Terzadecima, Quintadecima, Dissonanti, Nona, Vndecima, Quartadecima] [CERDIA 001GF]

[-<f.6v>-] Descepolo. Ò car Maestro son pur mirabili e dotte queste Regole regole della Musica che in un battito d' occhio m' hanno fatto capace che adesso saprò formare gualsiuoglia Interuallo musico?

Maestro. Certo è cosi che 'l Musico mentre possede bene l' osseruationi, e regole della Musica quant' egli fà, tutto è dottamente osseruato, e mi piace molto che non perdete il tempo, e che fate frutto in questi principij, e dissero bene gli Dotti che (Bonum principium, melior fortuna sequatur.) Dunque chiedete a loro da me.

Descepolo. Ringratio assai la sua amoreuolezza che non manca faurirme di farme intendere con facilità di quanto mi bisogna della musica. Onde lo priego uoglia darmi alcun' altra regola sopra l' istessa materia degl' interualli musici.

[-<f.7r>-] Maestro. Dirò breuemente quest' altra regola intorno degl' interualli harmonici, e ui ricorda che per il passato fù detto, che li primi interualli semplici erano sette, per mezo de' quali poi ne sono stati formati gli altri composti, ò deriuati nondimeno gli Musici ne hanno assegnati altri [[tre interualli]] [due, che non sento interualli, cioè corr. supra lin.] l' Vniso, e lo Spatio del Semitono, che tutti insieme fanno il numero di dodici, ciò è Vnisono, Semitono Semituono, Tono, Semiditono, Ditono, Diatesseron, Diapente, Essachordo minore, Essachordo maggiore, Eptachordo minore, Eptachordo maggiore, e Diapason, che poi in prattica se dicono, Vnisono, Seconda minore, Seconda maggiore, Terza minore, Terza maggiore, Quarta, Quinta, Sesta minore, Sesta maggiore, Settima minore, Settima maggiore, et Ottaua.

Descepolo. Dicami per cortesia, per che l' Vnisono non è Interuallo, nè tampoco il Semitono.

[-<f.7v>-] Maestro. Il dubbio non è troppo oscuro, non dimeno lo risoluerò adesso [e add. supra lin.] con poche parole. Dico, [[hora]] che l' Vnisono non è Interuallo altramente, ne tampoco Consonanza mà principio dell' uno, e dell' altro, e tanto importa l' Vnisono al Musico quanto importa il Punto al Geometra, per che il punto non è Linea; mà pincipio della Linea, ò uero diciamo d' un' altra maniera, che tanto importa l' Vnisono al Musico quanto importa il numero Vno all' Aritmetico, ò uero all' Abbachista, per che uno non è numero; mà principio dell' numero. Cosi medesimamente diciamo del Semitono, che 'l Semitono non è Interuallo nè tampoco Consonanza, mà è parte dell' uno, e dell' altro, ò uero diciamo che è spatio d' Interuallo, e di Consonanza, e di dissonanza, e cosi intendeno gli Musici Teorici, e Prattici.

Descepolo. Hò inteso bene la sua opinione, e dice bene mà appresso desidero intendere che cosa è Interuallo?

Maestro. Il dubbio in uero è un poco curioso, non dimeno [-<f.8r>-] nello far' [fare ante corr.] capace quanto prima, e per ciò è da considerare che Interuallo il Musico intende, quando forma una Consonanza, ò Dissonanza, che quella sia collocata fra due estremi, come chiaramente se considera nell' Interuallo del Tono Vocale, ò uero Strumentale, che consta da due uoci, e di tre tasti, immediati cio è da Vt, re ascendendo, ò uero da re, ut discendendo, che trà di loro se troua una distanza di tre tasti, come più chiaramente se uede nel Monochordo, ò con altri Stromenti harmonici da tasti, che'l Tasto nero sta posto in mezo delli due tasti bianchi, che è quello che diuide l' Interuallo del Tono, e per ciò uien detto Interuallo.

Discepolo [Descepolo ante corr.]. Di gratia poi fine di questo Raggionamento dell' Interualli harmonici dicami che differenza è tra il Semiditono col Ditono.

Maestro. Il uoler saper la differenza che u' è tra questi due interualli non è molto difficile, per che il Semiditono è formato da un Tono, e da un Semitono, [-<f.8v>-] et il Ditono è formato da due toni interi e per questa causa uien detto da Musico Theorici semiditono, quale parola altro non importa che detto Interuallo è scemo d' un Semiditono, e [[per ciò]] gli Prattici Musici il Semiditono lo dicono Terza minore, per il numero dalle chorde che sono tre, che importano un Tono, et un Semitono, e lo Ditono [lo add. supra lin.] Dicono [cosi add. supra lin.] per che le sua forma importa due toni, mà da Prattici uien detto Terza [[maggiore]], per il numero delle chorde che sono tre, è maggiore, per che contiene un Semitono di più della Terza minore.

Descepolo. Resto contentissimo di quanto m' hauete detto della defferenza tra il Semiditono col Ditono si che potra seguire à raggionar delle differenze de gli altri interualli insino alla Diapason.

Maestro. Non sò se senza [[coriosità]] [difficultà corr. supra lin.] uè potrò snodare questi dubbij, oue si tratta di differenza tra l' Interualli perfetti, maggiori, e minori: Non dimeno [-<f.9r>-] sicondo l' opinioni de Musici Greci, e Latini, uuoleno che il Diatesseron Interuallo seguente sia formato da due toni interi, e da un Semitono, e da quattro uoci differenti. Questo Interuallo è stato detto da Musici Greci, Diatesseron, e da Prattici Musici è stato detto Quarta, per il numero delle chorde sono quattro. Questo interuallo se bene da Musici Antichi, e Monderni è stato posto nel numero dell' Interualli dissonanti tutta uolta loro stessi uogliono che non sia tutto dissonante; mà quasi consonante, e dicono dottamente come con l' ispirienza se conosce che lo Stromento [Instromento ante corr.] detto Bordeletto, sona sempre in Quarta, per non hauere la Quinta sotto. Diapente poi è formato da tre toni, e da un Semitono, che contiene cinco uoci differenti. È stato detto da Prattici Musici Quinta per il numero delle chorde che sono cinco. Segue appresso l' essachordo minore. Questo Interuallo è formato da tre toni, e da due Semitoni, e da sei uoci differenti è stato detto da Prattici Musici Sesta minore, per [-<f.9v>-] il numero delle chorde che sono sei, e per trouarse di esso un Semitono manco dell' Essachordo maggiore. Qual Interuallo è formato da quattro toni, e da un Semitono et <in esso> da sei uoci differenti, mà da Prattici Musici è stato detto Sesta maggiore, per il numero delle chorde che sono sei, et ancora per che è formato da un semitono di piu dell' Essachordo minore. L' Eptachordo minore che siegue, [[questo]] è uno Interuallo che se forma da quattro toni, e da due Semitoni, e da Sette uoci differenti. Questo Interuallo è stato detto da Musici Prattici Settima minore, prima per il numero delle chorde che sono Sette, e poi per hauere un Semitono manco dell' Eptachordo maggiore, lo quale se troua la sua forma da Cinco toni, e da un Semitono. È stato detto poi da Prattici Musici Settima per il numero delle chorde che sono Sette, e Maggiore per contenere un Semitono [-<f.10r>-] più della Settima minore. Finalmente il Diapason è uno Interuallo che se troua la sua forma da cinco toni, e da due Semitoni, e da otto uoci differentj e da Prattici Musici è stato detto Ottaua, per il numero delle chorde che sono Otto.

Descepolo. O quanto m' hauete consolato hauendomi fatto capace di tutte queste differenze d' interualli; ma ui priego accio il Raggionamento resta compito uorrei che tutti questi nomi d' interualli detti da Musici Greci me li dichiarasse uno per uno.

Maestro. Farò che l' intendente breuemente, e con facilità cominciando dall' Vnisono unisono se bene non è nome usato da Greci. Quello quello nome d' Vnisono è detto [[da]] cosi da Prattici Musici, per che non è Interuallo come un' altra uolta dicemmo di sopra, mà principio d' interuallo, che in Prattica l' Vnisono intendiamo quando due ò più parti cantano, e stanno in uno stesso luogo, che fanno uno stesso suono. Diremo appresso del Semituono che [[non]] anco non è Interuallo ma parte d' interualli, è detto [-<f.10v>-] Semitono da Musici Greci, e Latini, non come mezo tono mà come Tono imperfetto, da questa parola (Semum) che denota una cosa imperfetta. Il Semiditono è inteso da Greci cosi da quella parola (Semi) che altro non denota che imperfetta, e ditono uuol dire due toni, l' istesso uuol dire Ditono; come interuallo di due toni interi. Diatesseron è inteso da Greci come Interuallo che contiene quattro uoci che importano due toni, et un Semitono. e da Latini è stato inteso Quarta, per che procede con quattro chorde ò uero quattro uoci. Il Diapente è inteso da Greci come uno Interuallo che contiene cinco uoci, atteso Diapenton non uuol dire altro che il numero Cinco. Essachordo. Questo nome greco uuol denotare un numero di Sei. per che quella parola Essa, da Latini, è interpretato Sei. Cosi ancora diremo dall' Eptachordo, ò minore, ò maggiore come egli sia, per che quella parola detta da Greci Epta, da Latini, è stata intesa per il numero Sette. E finalmente Dicono [Dico ante corr.] [gli Greci add. supra lin.] la Consonanza Ottaua come Interuallo più perfetto, è più grande de tutti gli altri.

[-<f.11r>-] Discepolo [Descepolo ante corr.]. Molto resto sodisfatto, mà quello che più m' importa hauerne uno Essempio di tutti questi interualli, acciò con l' occasione me possa spesso essemlare, è meglio darne conto all' intendenti di questo Musica Harmonica.

Maestro. Non uoglio mancare di notarlo non solo per uostro documento; mà per altri della professione, eccolo quì appresso notato.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.11r; text: Vnisono. Semitono, Tono, Semiditono. Ditono, Diatesseron, Diapente, Essachordo minore. Essachordo maggiore, Eptachordo minore, Eptachordo maggiore, Diapason, Seconda minore, Seconda maggiore, Terza minore, Terza maggiore, Quarta, Quinta, Sesta minore, Seste maggiore, Settima minore, Settima maggiore, Ottaua, detto] [CERDIA 002GF]

[-<f.11v>-] Discepolo. M' è stato caso assai hauere hauuto l' essempio di tutti li sopradetti interualli; Non dimeno uorrej intendere appresso alcune raggioni intorno le loro perfettioni, et imperfettioni.

Maestro. N' hauete bisogno: mà non sò, se cosi presto [potrò add. supra lin.] sbrattarmi intorno à cosi fatta materia. Non dimeno Sopra di ciò ui diro alcune cose rimettendomi quanto al restante ad altri libri posti in Stampa d' altri Musici più intendenti di me. Dunque diremo che nel principio [[fù detto]] quando se trattò della formatione delle prime consonanze fù detto, che erano quattro, cioè Terza, Quinta, Sesta, et Ottaua. delle quali due ne sono perfette, e due imperfette, le perfette sono la Quinta, e l' Ottaua, e l' imperfette sono la Terza e la Sesta, cosi ancora le loro consonanza composte ò uero deriuate, tanto delle perfette, quanto dell' imperfette.

[-<f.12r>-] Discepolo [Descepolo ante corr.]. Datemi contezza, per che la Quinta, e l' Ottaua, et anco le loro deriuate sono perfette, e la Terza, e la Sesta, e l' altre che deriuano da queste sono imperfette.

Maestro. Il dubbio è un poco curioso. ma in risposta dico, che [[tanto]] sono perfette la Quinta, e l' Ottaua, e le loro deriuate; per che loro non posseno essere alterate, nè diminuite della loro natura, come per contrario può essere alla Terza, et alla Sesta, et alle loro deriuate, che posseno essere alterate, e diminuite senza corrompere la loro natura, la quale opinione l' affirmano comunente li Filosofi, trattando di questi interualli imperfetti con queste parole (Ponunt esse, et abesse aeque subiecti correptionem) cio è quando la Consonanza imperfetta è maggiore, se può fare minore, e quando è minore se può fare maggiore, senza che se corrompa il soggetto della Compositione, e per ciò sono dette Consonanze imperfette.

[-<f.12v>-] Discepolo. Sò ch' hauete detto à bastanza, e dottamente; ma non u' incresca per mia maggior' intelligenza notarmi queste poco notule, accio le sappia ordinare nelli miei componimenti.

Maestro. Questa è una dimanda molto utile, e curiosa, per uoi, et ad me reca contento per che ui [dò add. supra lin.] sodisfatione di quanto desidera. Quest' è l' Essempio.

Cononanze perfette, che non possono essere alterate, nè diminuite

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.12v; text: consonanza composta, consonanza semplice, Quinta, Duodecima, Decimanona, Ottaua, Quintadecima, Vigesimaseconda] [CERDIA 002GF]

Consonanze imperfette [maggiori add. supra lin.] che possono essere [[alterate, et]] diminuite, cosi ancora le loro deriuate ò uero composte

[-<f.13r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, 13r,1; text: Terza maggiore, Decima maggiore, Decimasettima maggiore, Sesta maggiore, Decimaterza maggiore, Vigesima maggiore, Semplice, Composta] [CERDIA 003GF]

Consonanze imperfette minori che possono essere alterate, cosi ancora le loro deriuate

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.13r,2; text: Terza minore, Decima minore, Decimasettima minore, Sesta minore, Decimaterza minore, Vigesima minore, Semplice, Composta] [CERDIA 003GF]

Discepolo. Parmi pur cosa giusta ch' appresso se uedesse in che modo se possono fare le Consonanze imperfette da maggiori minori, e da minori maggiori.

Maestro. Poiche mi uolete dar da fare più ch' io mi credeuo, non mancarò dirui quanto mi souuiene. [-<f.13v>-] Dunque è d' auuertire, che uolendo un Contrapontista la consonanza imperfetta maggiore, farla minore, con molta facilita se può fare tale mutatione, ciò è quando la Terza maggiore ò la Sesta maggiore procede con le sue chorde uerso l' acuto, se faranno minori ambedue col ponere all' ultima corda l' accidente del b molle, e quando ambe due consonanze saranno minori, e che procedeno uerso l' acuto, se faranno maggiori col ponere l' accidente del Semitono inante dell' ultima chorda, e questo stesso può farsi con l' altre consonanze imperfette composte, ò uero deriuate.

Discepolo. Di gratia fate ch' io n' habbia Essempio di tutti questi interualli imperfetti trasformati.

Maestro. Non uel posso negare, per che n' hauete bisogno e lo farò che con breuita l' intendiate: Quest' è l' Essempio.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.13v; text: Terze maggiori Fatte minori] [CERDIA 004GF]

[-<f.14r>-] Se possono fare ancora, che le Terze maggiori deuenta minori, e sarà quando se pone l' accidente del Semitono all' ultima chorda dalla parte graue come qui

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.14r,1; text: Terze maggiori Fatte minori] [CERDIA 004GF]

Se possono fare ancora le Terze minori che siano maggiori col ponere l' accidente del bmolle nella parte graue in questo modo cosi.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.14r,2; text: Terze minori, Terze maggiori Fatte maggiori, Fatte minori] [CERDIA 004GF]

Discepolo. Hò pur' anco inteso la Regola come le Terze maggiori se possono fare minori, e le minori maggiori. Resta hora uedere, come le Seste [-<f.14v>-] maggiori se possono fare minori, e le minori maggiori?

Maestro. Con l' interponere tra loro interualli li due accidenti del Semitono, e del bmolle, con l' istessa Regola, che habbiamo osseruato nelle Terze maggiori, e minori.

Discepolo. Per uostra cortesia. mostrateme di questi ancora l' essempio, acciò li possa meglio ordinare nel mio bisogno?

Maestro. Accio se conchiuda questa dimanda di mutare la natura dell' interualli imperfetti uòuo' notare qui appre l' essempio, e che sia breue come qui

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.14v; text: Seste maggiori Fatte minori] [CERDIA 005GF]

O ueroO uero di quest' altro modo con le Seste descendenti

[-<f.15r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.15r,1; text: Seste maggiori Fatte minori, Seste minori Fatte maggiori] [CERDIA 005GF]

O uero di questo modo con l' accidente del bmolle

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.15r,2; text: Seste minori Fatte maggiori] [CERDIA 005GF]

Discepolo. Poiche habbiamo raggionato dell' interualli imperfetti come se possono mutare dalla natura loro, desidero che appresso mi resolua d' un' altro dubbio curioso; mà non sò se sia necessario?

Maestro. Dico, che senza alcuno dubbio il nostro discorrere non arrecarebbe frutto, e per cio senza [-<f.15v>-] timore potra scoprire il suo pensiero!

Descepolo. Lo dirò, per che ne ho bisogno. Sappia car Maestro che un di stando raggionando con diuersi Virtuosi Musici, e nel discorre tra noi di Musica [Musi ante corr.] disse uno di quei che la Quinta si ben era Consonanza perfetta, ancor ch' ella fosse minore ò tramotata dal suo essere. Se poteua usare nel' harmonie, et anco nel Contraponto.

Maestro. In risposta di questo uostro dubbio ne lo resoluo adesso. Dicendo che è uero che tale Interuallo di Quinta minore si può usare nelle Componimenti harmonici, però inmediatamenta cioè non batterla con un' altra Parte che canta con quella Parte che batte la Quinta minore, ò Semidiapente come la chiamano gli Musici Teorici, anzi che fà dolcissimo effetto, quando se sa bene ordinare. che non riesce cosi usandosi il Tritono.

[-<f.16r>-] Discepolo. Il dubbio già me l' hauete resoluto, desidero che ne fare un poco d' essempio?

Maestro. Per contentarui lo notarò qui appresso

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.16r; text: Semidiapenti, Dette Quinte minori] [CERDIA 006GF]

Discepolo. Dicami alcuni raggioni del Tritono per essere cosi Interuallo dissonante.

Maestro. Ascoltatime ch' io concluderò il tutto. Dico che questo interuallo detto Tritono, per essere dissonante non se usa negli Canti harmonici, nè tampoco nel Canto Ecclesiastico, per causa che da esso non se può formare il Diapason, per che sarebbe superfluo, e dissonante. Questo interuallo gli Musici Theorici l' hanno detto Tritono, per che si compone da tre toni, e da Prattici è detto Quarta maggiore, per hauere un Semitono di più della Quarta giusta.

[-<f.16v>-] Discepolo. Maestro mia caro, poi che con tante bellissime parole me l' hauete fatto intendere l' imperfettio di questo Interuallo non uoglio mancare di notarmi l' Essempio.

Maestro. Certo è che senza l' essempio il poco intendente non farebbe nulla. Eccolo qui appresso notato:

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.16v; text: Tritono detto Quarta maggiore] [CERDIA 006GF]

Discepolo. Oh, quanto mi piacciono queste uostre regole che m' hauete insegnate, e questi Essempi che m' hauete notati, ch' io starei cento anni per sentirui e poi non sò s' io fosse stanco ò satio. Vorrei anco saper se hora siate à tempo di trattare della Regola che possa far un Contrapunto sopra qualche Soggetto.

[-<f.17r>-] Maestro. Alla sua dimanda dico breuemente che si può trattare di tal materia, mentre da uoi uien richiesto, et ui conoscete essere atto?

Discepolo. Si per certo; per che hò capito quanto da uoi m' è stato raggionato insino all' ultima parola?

Maestro. Poiche è come uoi la dicete. Dico, che il Contrapontista prima che comincia à comporre un Contrapunto sopra à qualsiuoglia Soggetto l' è necessario possedere bene la Mano musicale, maggiormente hauendolo da fare all' improuiso, accio con più facilità sappia fare le mutationi?

Discepolo. L' ho imparata ueramente, mà per che non mi son essercitato in essa, mi sono dementicato alcuna mutatione; ne per questa resterò Car Maestro. di non sequitare il raggionamento da uoi cominciato.

[-<f.17v>-] Maestro. Horsù, per non perder tempo. Dico ch' è bona cosa al principiante Contrapontista il saper construire la Mano musicale, della quale ne fù Inuentore il Dottissimo Guidone Aretino, che per mezo di essa s' impara di cantare, e comporre perfettemente; anzi con questa sua ne uò raccontarti il modo che tende, nel fomarla, e da doue la cauò.

Discepolo. Hò à caro saperla?

Maestro. L' ordine che tende Guidone fù questo che hauendo uisto che la Mano Greca era formata con setti Essachordi, cominciando dalla prima chorda Proslammanomenon che da Latini uien detta Are graue, uolse anch' egli formare la sua Introduttione con sett' altri essachordi cominciandola à formare dalla chorda di Gammaut [-<f.18r>-] cosi [Gamma], lettera greca, che uuol dire Gammaut seruendosi di sette lettere, A, B, C, D, E, F, G, dicendo A re, [sqb]mi, C fa ut, D sol re, E la mi, F fa ut, G sol re ut, dupplicandoli, e triplicandoli insino à tanto, che compi la detta Introduttione, partendola in tre ordini, cioè graue, acuto, e sopracuto, segnandoci dentro di essa tre chiaui, dalle quali, s' impare di fare le mutationi, per ascenso, e discenso, come dall' Essempio dell' istessa Mano il Principiante se può essemplare.

Appresso diremo che Guidone cauò le sette sillabbe ut, re, mi, fa sol, la, dell' Inno di San GiouanBaptista, che le Parole dicono (Vtque ante laxis, Resonare fibris, Mira gestorum, Famuli tuorum, Solue polluti, Labij reatum Sancte Joannes.) togliendo la prima sillabba ut, da quella parola utque ante laxis, la seconda sillabba Re, la tolse, dalla seconda Parte, che dice Resonare fibris, la terza sillabba [-<f.18v>-] Mi, la tolse dalla terza parte che dice Mira gestorum, la quarta sillabba Fa, la tolse dalla quarta parte che dice Famuli tuorum, la quinta sillabba Sol la tolse dalla quinta parte che dice Solue polluti, e la sesta sillabba La, la tolse dalla sesta parte che dice Labij reatum Sancte Joannes. e cosi con questo bell' ordine formò la detta Introduttione, il Dotto Guidone, che poi da Prattici uien detta Mano musicale.

Discepolo. Non sarebbe meglio che me la notasse [noterà ante corr.], per mia maggiore intelligenza?

Maestro. Assai certo dimandate, discepol mio, mà lo notarò, E che ui siano segnate tutte le tre chiaui, cio è quella di F fa ut, di C sol fa ut, e quella di Gsol, re, ut ecco qui la sua forma.

[-<f.19r>-] Introduttione Harmonica Di Guidone Aretino detta da Prattici

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.19r; text: Mano, gamma, [Gamma], A, B, C, D, E, F, G, ut, re, [sqb], mi, fa, sol, la] [CERDIA 007GF]

[-<f.19v>-] Discepolo. Cara e grata m' è stata la detta Introduttione Aretina, dalla quale spero hauerne frutto, e ueramente l' inuentione d' essa è da stupire?

Maestro. Cosi è non altrimente; mà dubito che uoi non saperete fare le motationi delle sei sillabbe all' improuiso per tutte le tre chiaui; per cio che dalla Chiaue di F fa ut à quella di C sol fa ut primo ui è la distanza d' una Quinta, e dalla Chiaue di C sol fa ut à quella di G sol re ut ui è un' altra quinta, e ciascheduna chiaue canta le sue sei sillabbe diuersamente l' una dall' altra; per cio che l' Vt di F fa ut ascendendo con l' altre sue cinco sillabbe se cantano per bmolle, l' Vt che nasce dalla chiaue di C sol fa ut ascendendo con l' altre sue cinco sillabbe se cantano per natura; [-<f.20r>-] e l' ut che nasce da G sol re ut, ascendendo con le sue cinco sillabbe se cantano per [sqb] quatro, e se dicono Chiaue, per che loro apreno la mente del Principiante, che non sà cantare ne comporre l' harmonie.

Discepolo. Hò pur anco desiderio hauerne l' essempio di queste tre Chiaui?

Maestro. Vi sono necessarie per la uostra prattica. e ui le notaro qui sotto insieme con le sei sillabbe.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.20r; text: Chiaue di [sqb] quatro, Chiaue di Natura, Chiaue di B molle, ut, re, mi, fa, sol, la] [CERDIA 008GF]

[-<f.20v>-] Discepolo. Gia mi sono essaminato molto bene nella sopradetta Introduttione di Guidone cosi ancora intorno delle motationi delle tre chiaui, per il che potrà cominciare à darmi Regola del Contraponto?

Maestro. Gia u' hò detto più uolte; che quanto più mi dimandate regole, tanto più l' haurò caro. Dico dunque, che sarebbe tempo di trattare della materia di far contraponto; mà hò pensato per maggior chiarezza, uò notarui appresso un' altra facile Introduttione numerale composta da me per questo effetto, dalla quale se potra conoscere all' inpronto, quanta distanza è tra una chiaue [-<f.21r>-] all' altra, tanto per le linee, quanto per li spatij tra l' una chiaue all' altra.

Discepolo. Di gratia non m' ascondete questi secreti, fate Che la ueda quanto prima.

Maestro. Non mancarò di notarla; ma ui sò dire, che questa Introduttione ò Tauola numerale come la uogliamo dire è talmente ben formatà, che in breue tempo un Principiante contrapontista saperà comporre un contraponto, et ogn' altro harmonico Concento, et auuertite che ci segnerò li numeri à tutte le chiaui, le quali denotaranno le distanze delle Consonanze, e dissonanze, et ancora quanto sono più alte le chiaui l' una dall' altra da luogo, à luogo, come qui appresso la sua forma il tutto dimostrarà.

[-<f.21v>-] Introduttione ò uero Tauola numerale Composta da Scipione Cerreto Musico Napolitano.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.21v; text: Vno, Terza, Quinta, Settima, Nona, Vndecima, Terzadecima, 1, 3, 5, 7, 9, 11, 13] [CERDIA 009GF]

[-<f.22r>-] Discepolo. Con dotte dimostrationi, e Regole m' hauete fatte intendere quanto contiene la mia Introduttione ò Tauola numerale, e l' assicuro che à me sarà di gran giouamento intorno il comporre l' harmonici concenti, la quale non solamente dimostra quanto è distante l' una Chiaue dall' altra da luogo à luogo; mà ancora mi sarà gioueuole, quando uorrò fare un contraponto all' inpronto; mà potra sequire à darmi regola per fare un contraponto sopra un Canto fermo?

Maestro. Mentre io conosco che hora ne puoi essere capace, uò darti contento di questa tua dimanda: Dunque dico, che un principiante Contrapuntista, per uenire à perfettione di fare un contraponto regolato, et osseruato, bisogna prima che egli habbia buoni principij, e che posseda perfettamente le otto regole essentiali del contraponto e la prima Regola sarà che in tre modi se può fare il Contraponto, [-<f.22v>-] cio è sciolto, ligato, e sincopato. Sciolto se considera quando procede gradatamente per Consonanza, e dissonanza, ò uero per salto tutto per consonanze. Il Contraponto ligato sarà, quando procede per Consonanza, e con la dissonanza ligata, che poi se salua ò con la Terza, ò con la Sesta. cio è quando se lega la Quarta se salua con la Terza, e la Settima se salua con la Sesta, come consonanze propinque. Sincopato se fa quando il contraponto procede contra la Battuta tutto per consonanze.

Discepolo. Questa Regola la capirò meglio con hauerne l' Essempio.

Maestro. Ancorche sia facile questa Regola, l' è necessario l' Essempio, acciò ci possi fare un poco di riflessione; mà prima notarò il contraponto della prima Regola che lo deciamo gradatamente per Consonanze, e dissonanze.

[-<f.23r>-] Contraponto Sciolto gradato, che procede per ascenso, e per discenso, per consonanze, e dissonanze

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.23r,1] [CERDIA 010GF]

Contraponto Sciolto, che procede per consonanze perfette, et imperfette

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.23r,2] [CERDIA 010GF]

[-<f.23v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.23v,1] [CERDIA 011GF]

Contraponto ligato che procede gradatamente per ascenso, e discenso, per consonanze, dissonanze

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.23v,2; text: Per Terze, e per Quarte. Per Seste, e per Settime.] [CERDIA 011GF]

[-<f.24r>-] Contraponto Ligato per contrarij moti con diuerse consonanze, e dissonanze.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.24r,1] [CERDIA 012GF]

Contraponto Sincopato, che procede tutto per consonanze per ascenso, e per discenso

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.24r,2] [CERDIA 012GF]

[-<f.24v>-] Discepolo. Gia che hora s' è dato principio di raggionar dell' otto regole del Contraponto, e per che in questa prima Regola son restato sodisfatto di quanto m' ha trattato, e mostrato per essempio: appresso desidero intendere, che regola hò da tenere nel cominciare il Contraponto?

Maestro. Per rispondere al uostro quesito, Dico che la seconda Regola del Contraponto comanda che il Contrapontista habbia da procedere con il suo contraponto, maggiormente nel principio con moti facili, deboli, e tardi, laqual cosa l' affirmano tutti gl' Intendenti, che (a facilioribus est inchoandum), e queste osseruationi rendeno maggior dolcezza, e soauita à gli Ascoltanti. Anzi che questa stessa Regola comanda che se debbia cominciare il Contrapunto per Consonanza imperfetta minore descendendo, e per Consonanza [inperfetta add. supra lin.] maggiore [[perfetta]] ascendendo, e terminarlo per Consonanza [-<f.25r>-] perfetta [maggiore add. supra lin.] come uuole Franchino Gaffurio nel fine del capitolo 3. del 3. libro della sua Prattica musica dicendo (Namque perfectionem cunctis rebus non principijs, sed terminationibus attribuunt). Dunque, secondo ne dice il Dotto Franchino, uuole che si osserua quanto di sopra è stato per regola dato.

Discepolo. Mi sono di gran diletto, et utile queste regole; mà mi manca l' Essempio, chè è quello che chiude il Raggionamento.

Maestro. Lo notarò breuemente, e che comincia per Consonanza imperfetta minore, e che finisca per Consonanza perfetta maggiore che sarà Consonanza composta, ò uero deriuata dall' Ottaua come qui appresso se può considerare.

[-<f.25v>-] Contraponto che comincia per Consonanza imperfetta minore [[e perfetta]] e che finisce per Consonanza perfetta

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.25v,1] [CERDIA 013GF]

Contraponto che comincia per Consonanza imperfetta maggiore [che è add. supra lin.] per Terza, e finisce per Consonanza perfetta maggiore ch' è Ottaua.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.25v,2] [CERDIA 013GF]

[-<f.26r>-] Discepolo. Di gratia datemi ad intendere la Terza Regola ch' hò da osseruare nel Contraponto, poi che m' hauete dato sodisfatione nella prima, e seconda Regola.

Maestro. Discepolo mio, non è poco dimanda questa che m' hauete mossa, e certo ricercherebbe maggior maestro dime per poterla dichiarare compitamente: Non di meno io ne dirò quel che ne sento; e per ciò dico, che la Terza Regola del Contraponto è, ch' il Contrapontista non deue battere due, ò più quinte, simili, ò uero due ò più ottaue simili gradatamente cosi ascendendo, o uero discendendo, ne anco con le lor deriuate; per che tale procedere è contro il precetto di tutti gli Musici intendenti, portando questa raggione probabile, che la Musica perfetta, et harmonica consiste, doue [-<f.26v>-] è la uariatione delle consonanze [e add. supra lin.] dissonanze, e tanto maggiormente se deue fuggir questa male osseruanza, che le consonanze perfette sono più alte nello terminare gli concenti, come è quando se batte una Ottaua, ò con le sue deriuate che pare che siamo gionti a esso fine. Dicono gli Musici che le dissonanze sono condimma dell' harmonici concenti. Si che mancando alcuno delli predetti interualli non è buono, ne harmonioso il Concento.

Discepolo. Essendo cosi necessaria questa Regola, m' è anco necessario l' Essempio, per ciò lo priego à uolermi compacere [uoler compacermi ante corr.]?

Maestro. Per compiacerli lo notaro conforme ui bisogna, non solamente con le Quinte, mà etiandio con l' Ottaue, cosi ascendenti, come discendenti, eccolo qui appresso, et essemplateui.

[-<f.27r>-] Quinte uietate, e le loro deriuate. Ottaue uietate, e le loro deriuate.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.27r; text: Falso, procedere] [CERDIA 014GF]

Discepolo. Ho conosciuto ueramente ch' è uero, quanto m' hauete detto di sopra, che il battere più consonanze perfe simili ascendendo, e discendendo gradatamente fà mal sentire, et insipido Concento, e non senza raggione gli Musici Antichi, e Moderni hanno uietato tal procedere, et io sarò il primo, che osseruarò il precetto: per il che potra sequire à raggionar della quarta Regola:

Maestro. Il uoler sapere quello che comanda la quarta Regola del Contraponto lo dirò adesso, e mi ne sbrigarò con poco parole. Dico. che il Contrapontista uolendo battere due ò più Consonanze perfette simili, ascendendo, ò discendendo gradatamente lo può usare liberamente; mà in questo modo, ciò è inmediatamente, [-<f.27v>-] come per essempio, la prima notula stia nella parte graue, e la seconda notula stia nella parte acuta, e poi per contrario, quella notula che se troua nella parte acuta può battere alla parte graue, tanto con le quinte, quanto con le ottaue, ò uero con le loro deriuate, sè bene questo modo di comporre non fà buon' harmonia, per procedere sempre con consonanze perfette simili, come dicemmo un' altra uolta di sopra nella Terza Regola; mà quando il Concento sarà à tre, et à quattro uoci, e più riuscibile, mà meglio nelli Componimenti à due, à tre, et à quattro chori.

Discepolo. Hò sentito, e capito bene la regola; mà haurei pur anco caro l' Essempio, acciò mene possa anch' io seruire nel mio bisogno.

Maestro. Saremo tutti d' un uolere; uoi nel dimandare, et io acconsentire, e per non mancarli, lo notarò qui appresso, dal quale se può con ogni facilità essemplare.

[-<f.28r>-] Procedere che se può usare per due consonanze perfette simili.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.28r; text: Per Ottaue, Per Quinte] [CERDIA 014GF]

Discepolo. Non se può negar mio car Maestro ch' el Senso tiene parte con la Raggione, maggiormente nelle cose dell' harmonica faculta; poiche hauendo cantato il sopradetto Essempio, hò sentito in quello, una scarsita, et insepidezza di consonanze, che, ueramente mi hanno fatto conoscere ch' è uero, quanto nel sopradetto Discorso hauete trattato, per il che io me forzarò di non usarli nelli miei componimenti.

Maestro. Sappi Discepolo che tal procedere non riesce à due uoci; mà à tre, et à quattro uoci fà più harmonico processo.

Discepolo. Credo, quanto dice, mà se l' è comodo uorei che appresso raggionasse della quinta Regola del Contraponto

[-<f.28v>-] Maestro. Per non rompere la tela del nostro Discorso dell' otto regole del Contraponto. Dico che il Contrapontista quando fà un Contraponto, deue osseruare di procedere in quello sempre per conrarij moti, tanto sopra Canto fermo, quanto sopra Canto figorato; mà sopra ogn' altra cosa, non battere al spesso delle consonanze perfette, ciò è dalla Quinta, all' Ottaua, ò dall' Ottaua alla Quinta, o uero con le loro deriuate, per che non fanno bel sentire; mà se concede questo procedere quando se fanno delli Canoni, ò uero delle Riditte, per che sono componimenti obligati. Si che per far il Contraponto sia uago, e deletteuole, se deue procedere, con mischiamenti di consonanze imperfette ò maggiori, ò minori, come meglio parerà all' accorto Contrapontista; mà per più [-<f.29r>-] sicurtà, e che il contraponto sia più uago, e diletteuole, può procedere di questa maniera, cio è andare da una Consonanza imperfetta minore ad una perfetta minore, che sarà dalla Sesta minore alla Quinta, ò uero da una imperfetta maggiore à una perfetta, che sarà dalla Sesta maggiore [o add. supra lin.] all' Ottaua ò uero dalla Terza minore all' Vnisono [ò uero dalla Terza maggiore alla Quinta. il Cerreto add. in marg.] Il medesimo sarà procedendo con le loro consonanze deriuate.

Discepolo. Resto sodisfatto di quale m' hauete raggionato; mà quel che più m' importa cerco hauer del tutto Essempio, per meglio renfrecarmi la memoria.

Maestro. Volentiero lo notarò, per che sò che n' hauete bisogno.

[-<f.29v>-] Procedere non troppo uago

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.29v,1] [CERDIA 015GF]

Procedere più uago, e più sonoro

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.29v,2] [CERDIA 015GF]

Discepolo. Hò cantato ambi due l' essempi, e ueramente sento più harmonia nell' ultimo essempio e credo che nasce, per che procede con più tramezamenti di Consonanze imperfette, per il che è uero quanto m' hà detto nella sopradetta Regola, [-<f.30r>-] Per tanto potra raggionare della Sesta Regola del Contraponto, per che starò attento d' ascoltarlo?

Maestro. Quand' io sento che siete restato sodisfatto di quanto s' è raggionato, me dà occasione che più uolentieri raggiona dell' altre cose, e per ciò dico. che la Sesta Regola del Contraponto uuole, che il Contrapontista, quando egli compone un Contraponto, habbia da osseruare di ponere in mezo di due consonanze perfette simili, due, tre, ò più consonanze imperfette, à fine, che le consonanze imperfette sono dissimili d' interuallo, e questo procedere è molto lodato da Musici intendenti, e principalmente da Franchino Gaffurro, Musico Celeberimo de quei tempi, et anco da Luise Dentice nella sua Teorica musica. Padre di quel tanto celebrato Musico Frabitio Dentice, non solo intorno della Compositione harmonica, mà [[ma.]] eccellentissimo Sonator del Lauto.

Discepolo. Dicami di gratia in che libro de [ne ante corr.] musica ne tratta [tra ante corr.] Franchino Gaffurro di questa Regola?

[-<f.30v>-] Maestro. Vedi nel 3. capitolo del 3. libro della sua Prattica musica, che dice cosi (Plures imperfectae similes, atque dissimiles, due, uel tres, uel quatuor tertiae, due, aut plures Sestae inter duas ipsas perfectas eiusdem generis debet medie constitui.

Discepolo. Dotta Regola ueramente, e me hà dato molta sodisfatione; mà per che con hauerne l' Essempio farò più frutto, per sua cortesia me lo nota quì appresso.

Maestro Per essere Regola importante uò notaruj [notarue ante corr.] uno Essempio, con li tramezamenti di Terze maggiori, e con le Seste maggiori. come qui appresso se può meglio considerare.

Consonanze imperfette tramezate tra due perfette.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.30v] [CERDIA 015GF]

[-<f.31r>-] Discepolo. Hò inteso dir più uolte ch' un' huom che troppo parla, spesso erra, uò dir per questo che uò confidato nella sua cortesia, me da animo che spesso le dimanda alcuni dubbi della Musica, e per cio la priego uoglia darmi ad intendere la Settima Regola del Contraponto.

Maestro. Discepolo mio non ci bisognano tante belle parole, e preghieri tra noi, mentre state sicuro ch' io desidero di seruirlo, e darli ogni sodisfatione, e per ciò Dico la Settima Regola del Contraponto, è che il Contrapontista può fare un Contraponto, et in quello battere due Consonanze perfette dissimili una dopò l' altra, cosi ascendendo, come discendendo, però stante la Parte del Basso in una stessa riga, ò uero in uno stesso spatio, come per essempio, appresso la Quinta l' Ottaua, ò uero appresso l' Ottaua la Quinta, e questo se concede al Contrapontista, per causa della tardità delli moti, causata dalla grauità. Se concede ancora, quando se uuole andare alla [-<f.31v>-] Cadenza, cio è battere la penultima notula; che sia Quinta, e l' ultima Ottaua, e quando tal procedere se farà à più de due uoci, renderà maggior' harmonia.

Discepolo. Vorrei uederne l' essempio, accio io me possa meglio regolare.

Maestro. À me sarà facile il notarlo, mà non sò si sarà cosi nel considerarlo, eccolo qui sotto notato.

Procedere di Consonanze perfette dissimili

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.31v; text: per ascenso, per discenso] [CERDIA 016GF]

[-<f.32r>-] Discepolo. Poiche nel Raggionamento passato m' hauete detto dell' osseruationi delle Consonanze perfette dissimili, e di douere che in questa Ottaua, et ultima Regola del Contraponto mi dica alcun' altra bell' osseruanza che sia necessaria à detta Prattica!

Maestro. A questa necessaria, e coriosa dimanda bastarebbe dire quello, che ne dicono gl' altri Musici dotti più di me. Per tanto dico, che il Contrapontista è obligato terminare ciascheduno Contraponto ò uero ogn' altra Compositione harmonica [[terminarla]] con Consonanza perfetta ciò è con l' Ottaua, ò in Quintadecima, ò in uigesima seconda, e se se farà all' Vnisono può usarsi e la raggione è questa; per che, quando se fanno le Cadenze [è add. in marg.] come se fusse gionto à esso fine, et à essa perfettione, e questa Regola è da osseruarsi nell' altre Compositioni di più uoci.

Discepolo. Non mi manca altro che l' Essempio, accio mi possa essemplare?

[-<f.32v>-] Maestro. Lo notarò qui appresso, e che ui siano tutti gli modi come possono terminare.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.32v; text: Fine [Finalj ante corr.] per Vnisono, Fine [Finale ante corr.] per Ottaua, Quindecima, Vigesima seconda] [CERDIA 017GF]

Discepolo. M' hauete consolato dolce, e caro mio Maestro, con hauermi fatto restare capace di tutte queste Otto regole del Contraponto: per il che spero tenerle costodite nelle mia memoria, e d' osseruarle ne gli miei Contraponti, et in' altre miei Componimenti.

[-<f.33r>-] Maestro. Mi piace sommamente ch' hauete inteso quanto da me è stato raggionato?

Discepolo. Si per certo; mà subito essaminauo il sopranotato essempio m' è souenuto nella memoria che horà semo à tempo di hauere regola di fare un Contraponto sopra un Canto fermo?

Maestro. Bisogna considerare Discepol mio caro, che si ben son bastante le Otto regole ch' hauete intese: Nondimeno è necessario che il Contrapontista intenda il modo, come hauerà da regolarsi quando se fà il Contraponto in Choro con altri Contrapontisti; per ciò che è diuerso di quello che si fà solo, e che non ui sia altro Cantore che l' impedisca?

Discepolo. Hò caro intendere il modo, e la Regola!

Maestro. Il Contraponto del quale hora trattamo [trattamemo ante corr.] uien detto da Prattici musici (ad uidendum) cio è [-<f.33v>-] che se fù con gli occhi della mente, non passando più inante della Quarta [Quinta ante corr.], tanto dalla parte di sotto, quanto dalla parte di sopra, formando gl' interualli in questo modo cosi. Ponendo sopra la Prima Sette ue dà l' Ottaua la seconda ue dà la Nona, la Terza ue dà la Decima, e la Quarta ue dà [[la Quinta]] l' Vndecima; e calando sotto l' Ottaua una Seconda, ue dà la Settima, la Terza ue dà la Sesta, e la Quarta ue da la Quinta. Mà [[[dicendo]] [discendendo corr. supra lin.] poi questi numeri alla riuersa, trouarete le medesime consonanze per lo Basso in questo modo cosi. Alla Prima aggiongendo Sette di sotto ue da l' Ottaua, alla Seconda ue da la Settima, alla Terza ue dà la Sesta, et alla Quarta uè dà la Quinta, e discendendo dopoi di sotto l' Vnisono aggiongendo Sette uè da l' Ottaua alla seconda di sotto aggiongendo sette ue da la Nona. [-<f.34r>-] alla Terza di sotto ue da la Decima, alla Quarta di sotto ue da l' Vndecima. Si che osseruando bene questa Regola, saperete fare contraponto all' inprouiso, e con molta facilita.

Discepolo. Datimi ad intendere [quando add. supra lin.] uorrò fare contraponto in Choro con gl' altri Contrapontisti, hauerò da osseruare l' istessa regola datami di sopra?

Maestro. Acciò non si commetta errore con gl' altri Contrapontisti, bisogna sempre procedere con passaggi sciolti, senza ligamenti di dissonanze, nè tampoco far delle sincope, nè anco battere delle Seste maggiori, ò minori, come se siano, acciò battendo li Compagni delle quarte se farebbeno delle dissonanze seconde, et il Contraponto che se fà in Conserto deue procedere libero, cio è Nota, contra Nota, ò uero di minime, Semiminime, se concede anco di farsi di Crome, [-<f.34v>-] e di Semicrome; non però il Contraponto diminuito, di Crome, e di Semicrome, fà meglio [riuscita add. supra lin.] quando si fà da un solo Contrapontista, atteso non è impedito d' altra Parte, che canta, che faccia anco esso Contraponto.

Discepolo. Tutti questi auuertimenti mi sono stati di gran giouamento, et anco le regole, tanto più che me l' hà dette con molta facilità, e tanto più me renderando frutto con notarmi appresso l' Essempio.

Maestro. Prima che ui nota l' Essempio, uò narrarli un gratioso pensiero, sopra questa materia del Contraponto che si fà in Choro. Dico, [[che]] che ritrouandomi nell' alma Città di Roma à tempo uiuea la bona memoria della Santità di Papa Gregorio Terzodecimo nell' anno 1573 et anco nel 1601, à tempo della Santità di Papa Clemente Ottauo, nella sua Cappella sentì un Contraponto molto arteficioso, [-<f.35r>-] [[nella Cappella di sua Santita,]] che se fosse stato scritto à penna [non possea add. in marg.] migliorare più di quello ch' era fatto all' inprouiso.

Discepolo. Di gratia datemi contezza in che consistiua quest' eccellanza di Contraponto?

Maestro. Tra l' altre perfettioni ch' io notai inquel Conserto, che gli Cantori stauano uniti insiemi, facendo un Contraponto non sciolto, come dicemmo di sopra, ò come suoleno fare gl altri Contraponti, nelle Cappelle doue se fà musica, mà quasi tutto in Sincopa, e ligato.

Discepolo. M' hauete consolato, con questi uostri gratiosi, e dolci auisi, che certo operano effetto tale in me, che mi forzarò d' imitarli in qualche poco questi eccellenti Contrapontista: nè per questo uoglia dementicarse di notarmi l' essempio

Maestro. Lo notarò con li passaggi più necessarij per detta Prattica. [-<f.35v>-] Questo Contraponto è buono per gli principianti Contrapontisti sopra il sotto notato Canto fermo, lo quale procede gradatamente, et ancora disgionto di Terze, di Quarte, e di Quinte, cosi ascendendo, come discendendo, e se può cantare in Conserto in Choro.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.35v; text: Contraponto Sciolto] [CERDIA 018GF]

[-<f.36r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.36r; text: Canto fermo] [CERDIA 018GF]

[-<f.36v>-] Questo Contraponto, è fatto sopra l' istesso Canto fermo radoppiato, con passaggi sciolti di minime, e semiminime, e se può cantare in Conserto in Choro

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.36v; text: Contraponto Sciolto] [CERDIA 019GF]

[-<f.37r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.37r; text: Canto fermo] [CERDIA 019GF]

[-<f.37v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.37v; text: Residuo] [CERDIA 020GF]

[-<f.38r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.38r; text: Residuo] [CERDIA 020GF]

[-<f.38v>-] Questo Contraponto è fatto sopra il sotto notato Canto fermo con passaggi più diminuiti, et anco che [se add. supra lin.] possa cantare in conserto in Choro con l' altre uoci!

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.38v; text: Contraponto Sciolto] [CERDIA 021GF]

[-<f.39r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.39r; text: Canto fermo] [CERDIA 021GF]

[-<f.39v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.39v; text: Residuo di Canto fermo] [CERDIA 022GF]

Discepolo. Ò Dio immortale, quanti dotti, et osseruati Contraponti m' hauete mostrato, mà quest' ultimo m' è stato di più giouamento, per che hà [-<f.40r>-] proceduto, con più arteficiosi passaggi, e con più fughe, e ridette uaghe, et anco con tramezamenti di Sincope, che ueramente, dirò alla scouerta, che non si può migliorare?

Maestro. Discepol mio caro, questo uostro discorrere è troppo affettato; mà per che sò che mi portate affettione non li fò più argomenti; mà li dirò sol questo, che quest' ultimo Contraponto l' ho fatto per gli Contrapontisti più intelligenti et ancora per quelli Cantori che hanno meglio dispositione di uoce. Anzi, che hora non uò lasciare di scoprirli un secreto che stà nascosto in tutte tre Contraponti.

Discepolo. Hò à caro saperlo, se pure ui è qual che cosa di buono.

Maestro. Quel che uoglio dire è questo, che l' istessi Contraponti se possono cantare una Quinta, ò uero una Ottaua più sotto, purche gli Canti [-<f.40v>-] fermi se cantano, ò per Quinta, ò per Ottaua alta. In questo modo quando il Canto fermo procederà una Quinta più alta il Contraponto se cantara una Ottaua [bassa add. supra lin.] e s' il Canto fermo procedera un' Ottaua alta, il Contraponto se canta una Quinta bassa, laqual proua è infallibile, et il Contraponto farà più uago effetto del suo naturale?

Discepolo. Haurei a caro uederne la proua con l' essempio.

Maestro. Mostrarò la Resolutio di essi con poco notule, per che sarebbe una confusione il notarli insino alfine, per ciò che il Studente Contrapontista potrà da se stesso pigliar questa fatica di cantarli nel suo primo originale.

Discepolo. Mi contento di quanto mi dice!

Maestro. Et io li notarò qui appresso uno dopo l' altro.

[-<f.41r>-] Resolutione del principio del primo Contraponto, che il canto fermo canta per quinta alta, et il Contraponto canta per Ottaua bassa

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.41r; text: Contraponto riuoltato per ottaua bassa, Canto fermo riuoltato per quinta alta, E quel che sieque] [CERDIA 023GF]

[-<f.41v>-] Seconda Resolutione dell' istesso principio del primo Contraponto che il Canto fermo canta per Ottaua alta, et il Contraponto canta per Quinta bassa.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.41v; text: Contraponto riuoltato per quinta bassa] [CERDIA 024GF]

[-<f.42r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.42r; text: Canto fermo riuoltato per Ottaua alta, E quel che sieque] [CERDIA 024GF]

[-<f.42v>-] Discepolo. Veramente che l' Arte del Contraponto è di gran fatica à chi la uuole perfettamente essercitare, donde m' aueggio che questi ConContraponti m' hanno fatto uscir fuordime stesso, uedendo ch' un Contraponto se può cantare in tre maniere.

Maestro. Anzi, che tutti gli altri che u' hò notati se possono cantare dell' istessa maniera, che se hauete coriosità di uederli notati con la sua resolutione lo farò uolentieri?

Discepolo. Non accade pigliarsi questa fatica, per che tocca ad me, non solamente per mi diporto; mà ancora per impararmi di far degl' altri Contraponti simili?

Maestro. Hauete detto bene, à dir delli simili, per che tutti gli contraponti à due uoci [-<f.43r>-] fatti sopra il Canto fermo, se possono cantare dell' istessa maniera; per ciò che, gl' altri contraponti, che se fanno con più osseruationi, e che ui siano ligamenti di dissonanze, non fanno l' istessa riuscita

Discepolo. Ò come haurei à caro hauer la Regola di far contraponto più osseruato, acciò possa comparire trà gl' altri Contrapontisti di qualche stima.

Maestro. Sapia, che questa Regola ch' adesso desiderate sapere, è un poco difficile à un tratto [non se può add. in marg.] internderla, e la causa è, per che è più osseruato delli tre primi, ò più obligato, per ciò che quando se fa contraponto solo sopra à qualche Soggetto: Il Contrapontista hauerà da osseruare quando batte le consonanze minori ascendendo farle maggiori e le maggiori discendendo farle [-<f.43v>-] minori [minore ante corr.], e questa Regola s' intende purche il Contrapontista non sia obligato ad alcuna obligatione di Canto fermo, ò per imitare alcuna perfidia, ò riditta, ò ad altri oblighi. Dico di più, ch' il Contrapontista deue fuggir di non far delle Cadenze per lo mezo del Contraponto se non nel fine, ne anco [spesso supra lin.] battere delle quinte, e dell' ottaue nel mezo del Contraponto, mà procedere con ligamenti, e trasportamenti, e con Sincope sane, e spezzate, e delettarsi ancora farci passaggi in perfidia; e cosi in questo modo osseruando uiene à farsi il Contraponto più uago, e più sonoro. Appresso deue osseruare il Contrapontista, quando batte la Sesta maggior': nel principio della Battuta discendendo, deue andare alla Terza maggiore, mà battendola nel fine della Battuta ascendendo, [-<f.44r>-] deue andare all' Ottaua, pero alla sequente notula, e quando batte la Sesta minore nel principio della Battuta, deue battere appresso la Quinta, come sua Consonanza propinqua, e queste regole se deuono osseruare inuiolabilmente dal Contrapontista.

Discepolo. Vorrei hauerne Essempio, acciò mi possa del tutto meglio regolare?

Maestro. Hauete fatto bene dimandarlo, poscia che l' Essempio chiude il Raggionemanto, e lo notarò che il Canto fermo sia una Antifona sia del Primo tono, e sarà quella del Principio dell' Aduento del Signore, che le parole dicono Ecce nomen Domini uenit.

Discepolo. Mi piace, che cominciate con si bello Concetto che tratta della uenuta del Signore!

Maestro. Cosi ancora mi compiaccio io, e lo notarò qui appresso.

[-<f.44v>-] Contraponto osseruato fatto sopra la sudetta "Antifona del Primo Tono"

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.44v: text: Ecce nomen Domini uenit] [CERDIA 025GF]

[-<f.45r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.45r; text: Antifona del Primo tono, Ecce nomen Domini uenit] [CERDIA 026GF]

[-<f.45v>-] Discepolo. M' hà piaciuto molto, questo primo uostro Contraponto, e uisto il suo procedere osseruato, et anco il fuggir delle Cadenze, et il battere delle Seste maggiori, e minori, cosi nell' ascendere, come nel discendere delle parti; mà il finale non hà terminato per Consonanza perfetta, come uoi m' hauete insegnato nell' Ottaua Regola del Contraponto?

Maestro. Sento consolatione grandissima dell' importanti dubij, che mi dimandate, e li rispondo. Che se ben u' hò detto per regola stabilita che le Cadenze, ò uer finale di qualsiuoglia Concento debbano terminare per Consonanza perfetta, che sarà l' Ottaua, ò con le sue deriuate, e composte et ancora per Vnisono [Vniso ante corr.] à un bisogno. Nondimeno, questo terminare di Consonanza [-<f.46r>-] perfetta, tacitamente s' intende, doue saranno le notule finali, che si possano fare dette Cadenze con Consonanza perfetta; come ui potete essemplare nel finale del detto primo Contraponto, doue trouarete, che non ci se può fare, per trouarsi in Dsolre la penultima notula.

Discepolo. Questo dubbio l' hò dimandato permia sodisfatione, et anco per saper la Causa, per detta Prattica del Contraponto: mà non per questo resterò di pregarlo mi nota un' altro Essempio, e che proceda osseruato, come l' antecedente, e mischiarci alcun' altra dotta inuentione; mà sopra ogn' altra cosa fare delle sincope quando li uiene comodo.

Maestro. À questa dimanda rispondo, che per darli contento, notarò qui appresso un' altro Contraponto, e che il Canto fermo sia un' Antifona del Secondo Tono, per essere il Secondo Contraponto.

[-<f.46v>-] Contraponto osseruato fatto sopra la sottoscritta Antifona del Secondo tono.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.46v; text: Ecce in nubibus caeli dominus] [CERDIA 027GF]

[-<f.47r>-] Antifona del Secondo Tono

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.47r; text: Ecce in nubibus caeli dominus] [CERDIA 027GF]

Discepolo. Hauendomi à pieno sodisfatto col Secondo Essempio, sopra del quale hò considerato che l' hauete composto consideratamente, hauendoci mescolate molte regole strauagante, ch' all' udito rendeno uaghezza, e delettatione.

Maestro. Sapete, per che l' hò fatto in questo modo, acciò che uoi u' essemplate à far delli simili, mà state attento, quando ui disponete di uolere [-<f.47v>-] imitare questi miei Contraponti, cosi obligati, et osseruati; per ciò che la perfettione di essi consiste, che il procedere sia temperato, e non fare delle tirate lunghe, per che non tutti gli Cantori saranno atti posserli cantare: Anzi che il souerchio diminuire rende nausia, e confusione à gli Oditori.

Discepolo. Sento pur troppo, che dicete bene (che ogni estremo, è uitioso) ma io spero d' osseruare quanto da uoi mi uiene auuertito; mà acciò non rompiamo il filo della nostra tela cominciata, saria à proposito, che appresso me notasse un' altro Contraponto osseruato, e che sia fatto sopra di alcun' altra Antifona.

Maestro. lo farò sopra una Antifona del Terzo Tono, per essere questo il terza Contraponto.

[-<f.48r>-] Contraponto, fatto sopra l' Antifona del Terzo tono.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.48r; text: Antifona del Terzo Tono, Quando natus es <ineffabiliter>] [CERDIA 028GF]

[-<f.48v>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.48v] [CERDIA 029GF]

[-<f.49r>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.49r] [CERDIA 030GF]

[-<f.49v>-] Discepolo. Maestro mio caro, In questo Terzo Contraponto ui siete portato dottamento, non solamente intorno li ligamenti, e sincope, mà ancora nell' imitatitoni del procedere del Canto fermo!

Maestro. Sappi diletto mio Discepolo; che non è gran cosa à un Musico intendente di comporre di questi Contraponti; per cio che, ad un tratto ne sapra comporre, e cantare all' improuiso di cento maniere: Si che, questi poco essempi ui se notano per uostro documento, acciò che da questi prendete l' ordine, e procedere, per far col tempo delli Simili.

Discepolo. V' hò inteso, e dicite bene; non pero se cosi li piace, potra sequitare, notarmi un' altro Contraponto, e che faccia la Parte del Soprano, e che non proceda troppo estremo.

Maestro. Già quest' era il mio pensiero, per comodita dell' altre uoci, et anco per uariare, e delettare gli Oditori, e per che questo Contraponto è il Quarto lo farò sopra un' Antifona che sia del Quarto Tono.

[-f.50r-] Contraponto fatto sopra la sottoscritta Antifona del Quarto Tono.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.50r; text: Antifona del Quarto Tono, Rubrum quem uiderat <Moises>] [CERDIA 031GF]

[-f.50v-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.50v] [CERDIA 032GF]

[-<f.51r>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.51r; text: Residuo] [CERDIA 033GF]

[-<f.51v>-] Discepolo. Questo quarto Contraponto è riuscito molto uago, et allegro, e credo che l' hà causato, che il suo procedere è andato con le chorde estreme, anzi dico di più, che la fuga del principio del contraponto m' hà dato sodisfatione, per hauere imitato il principio del Canto fermo, lascio l' altre dotte imitationi, e tramezamenti, che sono di stopore, le quali me dando occasione, che lo priego, che appresso, uoglio notarmi il Quinto Contraponto; mà che sia fatto sotto il Canto fermo, per ciò che per la mia prattica credo, che [[mi bastano]] [saranno à bastanza corr. supra lin.] li [lo ante corr.] Contraponti passati.

Maestro. Non mi dispiace questo uostro [tuo supra lin.] nuouo pensiero, anzi l' era necessario hauer notitia della Regola di questi Contraponti; e per ciò [-<f.52r>-] Dico, che uolendo il Contrapontista far Contraponto con la parte del Basso, ò con altra parte graue, deue osseruare di battere le Consonanze minori nell' ascendere, e le maggiori in discendere, e questo procedere è tutto il contrario di quello ch' habbiamo osseruato negli altri Contraponti fatti con le parti autetiche. Reseruando però questa regola al Contrapontista, purche esso non sia obligato di far Canoni ò ridette, ò uero fughe sopra Canto fermo, per osseruare la Specie del Tono, sopra del quale farà la fuga. S' intende ancora la sopradetta osseruatione, quando il Contrapontista sarà forzato di fare le Cadenze nel Contraponto, ò ad altro Concento, purche non sia in quelli impedito da altra parte

[-<f.52v>-] Discepolo. Di questa Regola non hò hauuto ancora Essempio; per il che non fora male per mia intelligenza sel si facesse, qualche poco di dimostratione?

Maestro. N' hauete bisogno certamente e ui la notarò con poche notule, come si può considerare da questo Essempio qui sotto notato.

Contraponto fatto con la parte di Basso per ascenso, e discenso, e che il Canto fermo lo porti la Parte autentica

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.52v; text: Canto Fermo Riuoltato per Ottaua alta, Contraponto Riuoltato per Quinta alta] [CERDIA 034GF]

[-<f.53r>-] Contraponto osseruato fatto sotto la sottoscritta Antifona del Quinto tono, e per il Basso.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.53r; text: Veni, e fortior me] [CERDIA 034GF]

[-<f.53v>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.53v] [CERDIA 035GF]

[-<f.54r>-] Discepolo. Veramente dolcissimo mio Maestro, non credo, che si possa migliorare, di quel che io hò considerato nel sopradetto Contraponto, non solo nei passaggi, e resolutio gratiati, mà ancore nelle ridette, e perfidie, anzi credo che ci uuole buona lena di uoce, e buon petto per posserli senza gran fastidio cantare.

Maestro. L' assicuro che ci uuole buon metallo di Basso, e che sia Cantante sicuro; mà questo lassamo [lamo ante corr.] [[<lo>]] da parte, basta ch' il Contraponto sia buono per impararsi la regola, per far delli simili.

Discepolo. Ad me sono di gran documento, mà uorrei se non l' è fastidio, che facesse un' altro Contraponto ancora fatto sotto un Canto fermo; mà con altra Chiaue di Basso.

Maestro. Non li niego nessuna cosa ch' è possibil farsi; anzi uò notarli un' altro Contraponto che l' Antifona sia del Sesto Tono, mà trasportata una Quinta più alta, per comodità del Contraponto, come qui lo uedrete.

[-<f.54v>-] Contraponto osseruato, fatto sotto la sottoscritta Antifona del Sesto Tono, e per il Basso.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.54v; text: Exiit] [CERDIA 036GF]

[-<f.55r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.55r; text: Antifona trasportata una quarta alta del Sesto tono, Exiit] [CERDIA 037GF]

[-<f.55v>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.55v] [CERDIA 038GF]

[-<f.56r>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.56r; text: Residuo] [CERDIA 039GF]

[-<f.56v>-] Discepolo. Hora c' habbiamo ueduto il Sesto Contraponto fatto sopra l' Antifona del Sesto Tono trasportato, ditemi di gratia, auanti che passamo più oltra, non sono bastanti questi due contraponti fatti sotto il Canto fermo?

Maestro. È cosa chiara, e manifesta, che ad un Contrapontista di bell' ingegno, li basteranno per la Prattica di esso Contraponto, per ciò che l' ho fatti con ogni osseruatione necessaria

Discepolo. Credo, che sia cosi, mentre sono usciti dalle sue mano. Mà mi uiene ancora un dubbio [[in]] di dimandare, et è questo: se m' è necessario hauerne altri essempi di Contraponti fatti sopra il Canto fermo. e che procedano con le chorde autentiche con la Chiaue di G sol re ut.

Maestro. A questa coriosa dimanda, bastarebbe dire quello, che n' hò detto altre uolte; mà [-<f.57r>-] per che sono rimaste duè altre Antifone del Settimo, et Ottauo Tono, da farsi il Contraponto, mentre n' hauete disederio, io per darli sodisfatione ci li notarò. uno dopò l' altro. e che siano fatti con la Chiaue che m' hauete richiesto.

Contraponto osseruato sopra la suttoscritta Antifona del Settimo Tono.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.57r; text: Antifono del Settimo Tono, Lapides torrentes illi dulces] [CERDIA 040GF]

[-<f.57v>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.57v; text: fuerunt] [CERDIA 041GF]

[-<f.58r>-] Discepolo. Questo Settimo Contraponto ha dimostrato assai del capriccioso, e ci uuole buona dispositione di uoce, per cantarlo bene, e me hauete dato gusto hauendolo fatto cosi fastidioso.

Maestro. Non è cosi, como uoi lo figorate, per che li passaggi sono facili à cantarli, attendete puro, à studiare l' osseruationi che ui sono di dentro, per che del resto lassatelo al buon Cantorista, per essere officio suo di cantar bene.

Discepolo. Haurei à caro uedere appresso l' ottauo Contraponto, acciò sodisfaccia in tutto il mio desiderio, mà li ricordo [[che]] che sia fatto con l' istessa chiaue di G sol re ut. e tanto più lo desidero in questo modo, per che sò, che le uoci di Soprani attendeno, e se diletteno di far passaggi, et altre diminuitioni ne gli Canti harmonici.

Maestro. M' è caro assai darli sodisfatione, e ui lo notaro qui appresso, e che ui piaccia.

[-<f.58v>-] Contraponto osseruato fatto sopra la suttoscritta Antifona dell' Ottauo Tono.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.58v; text: Sepelierunt Stefanum] [CERDIA 042GF]

[-<f.59r>-] Residuo

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.59r; text: Antifona dell' Ottauo Tono, Sepellierunt Stefanum] [CERDIA 043GF]

[-<f.59v>-] Discepolo. Gia ui siete trouato uerdatiero, mentre hauete osseruato, quanto da uoi m' è stato promesso, che certamente quest' ultimo Contraponto è da far merauigliar ogni Musico di ualore, non solamente dal procedere di esso cosi capriccioso; ma etiandio dalli ligamenti, e ridette [ridetti ante corr.] che ui sono?

Maestro. Non è tanto merauiglioso come uoi lo facete, per ciò che quest' ultimo Contraponto, per che lo potria fare più bizzarro, e che ui fussero perfidie, e ridette, mà queste cose le lascio à uoi, et all' altri Contrapontisti che appresso uenerando, e che si essercitano intorno di essi.

Discepolo. Car Maestro Poiche ho inteso, e compreso la Regola principale di far Contraponto sopra il Canto Fermo non saria male si appresso si trattasse del Contraponto che si fà sopra il Canto Figorato, per il che la priego non mi manca essendo materia per me molto importante?

Maestro. Questa Prattica è più intricata, e più difficile di quella che habbiamo mostrato del contraponto fatto [-<f.60r>-] sopra il canto fermo, per che questo procede di due maniere. La prima sarà, quando il Contrapontista fà il Contraponto sopra qualche Soggetto senza parole che sarà sopra una Recercata, ò uero sopra qualche Duò, ò Terzetto medesimamente senza parole. La seconda maniera sarà, quando il Contrapontista farà Contraponto sopra qualche Madrigale, ò uero sopra ogn' altra Compositione harmonica che ui saranno scritte le parole. Dico dunque, quando si fà Contraponto sopra un Soggetto, che non ui sono le parole si procede con l' istessa Regola, come si è mostrato nell' Otto Contraponti fatti sopra l' Otto Antifone; mà quando si fà Contraponto sopra un Soggetto doue sono le parole, all' hora è necessario, che il Contrapontista s' ingegna de imitare col suo Contraponto tanto le fughe, quanto ogn' altra cosa che sarà di bello, e di buono che sarà composto in detto Soggetto. E [-<f.60v>-] quando procede con li passaggi, farli a luogo, et ad tempo, che non guasta, ò rompa il Cantare del Compagno, si come è stato osseruato da me nel primo libro à due uoci, fatto sopra alcuni Madrigali dell' Archadelt. Qual' Opera fù rispampata in Napoli l' Anno 1616.

Discepolo. Mentre l' Opera c' uscita dalle sue mano ne siegue che sarà Eccellente; per il che per mio contento, uorrei che di nuouo pigliasse questa fatica, di farmi alcun' altri Contraponti sopra alcun' altro Madrigale, quale ad esso piacerrà?

Maestro. Lo farò, mà bisogna auuertire, che li passaggi non riescono [riesca ante corr.] di buona gratia, quando sono fatti sopra un Soggetto che proceda difficoltoso, mà che procede con grauita, e per ciò m' hò resoluto che il Madrigale sia dell' istesso Archadelt, lo quale comincia (Che più foco al mio foco), e farò che il Basso porti il Soggetto, et il Soprano faccia il Contraponto.

[-f.60r <recte f.61r>-] Contraponto fatto sopra Canto figurato e per il Soprano.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.61r; text: Canto Contraponto, Basso soggetto, Che piu foco al mio foco ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in] [CERDIA 044GF]

[-<f.61v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.61v; text: foco, s'io uiuo in foco. Dunque de l' arder mio ui] [CERDIA 045GF]

[-<f.62r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.62r; text: cal si poco Hai poco uostro honore ueder la morte in uoi ueder la] [CERDIA 046GF]

[-<f.62v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.62v; text: morte in uoi ueder la uita. D' un uostro fido amante] [CERDIA 047GF]

[-<f.63r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.63r; text: amante O luci de uostr' occhi altere e sante, Per che] [CERDIA 048GF]

[-<f.63v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.63v; text: Per che non date aita. Non è quel foco in uoi che ard' et infiamma] [CERDIA 049GF]

[-<f.64r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.64r; text: Per che dunque altro foco, ò altra fiamma.] [CERDIA 050GF]

[-<f.64v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.64v; text: Per che dunque altro foco, ò altra fiamma.] [CERDIA 051GF]

[-<f.65r>-] Discepolo. Veramente che 'l Contraponto è reuscito molto uago, e leggiadro nel quale ui conosco molte osseruationj [osseruatione ante corr.], si intorno delle imitationi delle fughe del Madrigale, come ancora nelli passaggi e ridette, e lo conosco tale che se porria Cantare inante à qualsiuoglia Musico ualent' huomo. [[Mae-]]

Maestro. Sappi Discepolo, che questi Componimentj sono differenti di quelli che compone il Musico senza alcuna obligatione, come è quando se compone alcuna cosa sopra un' Opera d' un' altro Autore, per che all' hora il Compositore è obligato d' imitare l' Opera sopra della quale ci Compone qualche Contraponto [[to ò altro pensiero. Discepolo]] [ò altro pensiero add. in marg.].

[Discepolo. add in marg.] V' hò inteso molto bene, et insino ad horà resto sotisfatto delle sue regole per il che uorrei appresso se non l' è à noia che facesse un altro Contraponto sopra l' istesso Madrigale, mà ch' il Soprano sia il Soggetto, e che il Basso faccia il Contraponto. Maestro. Lo farò qui appresso.

[-<f.65v>-] Contraponto fatto sopra Canto figorato, e per il Basso

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.65v; text: Canto soggetto, Basso Contraponto, Che più foco al mio foco ò fiamm' al core, Donna s' io uiuo in foco] [CERDIA 052GF]

[-<f.66r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.66r; text: Dunque del arder mio ui cal si poco. Ahi poco uostr' honore ueder la] [CERDIA 053GF]

[-<f.66v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.66v; text: morte in uoi ueder la uita d' un uostro fido amante] [CERDIA 054GF]

[-<f.67r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.67r; text: amante O Luci de uostr' occhi altere, e sante] [CERDIA 055GF]

[-<f.67v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.67v; text: altere e sante Per che non date aita Non è quel foco in uoi] [CERDIA 056GF]

[-<f.68r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.68r; text: è quel foco in uoi ch' arde, et infiamma Per che dunque altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 057GF]

[-<f.68v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.68v; text: fiamma. Per che dunque altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 058GF]

[-<f.69r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.69r; text: ò altra fiamma.] [CERDIA 059GF]

[-<f.69v>-] Descepolo. Cosi il primo, come il secondo Contraponto sono stati composti con molto arteficio, maggiormente nell' imitationi delle fughe, e dell' osseruationi de passaggi, con le parole, che ueramente non se può sentir più dolce harmonia, di quella che rende quando se cantano detti Contraponti; mà per che questi due Contraponti non sono bastanti per la mia prattica, uorrei che sopra l' istesso Madrigale facesse un' altro contraponto, che la parte che porta il Soggetto fosse quella del Contralto, e ch' il Tenore portasse il Contraponto. [[Maestro.]]

[Maestro. add in marg.] Io non recuso fatica, purch' è lui renda frutto, anzi m' è sommo piacere, quando dimandate cose che [le sono grate. add. in marg.] [[le sono grate? Discepolo]]

[Discepolo. add. in marg.], Non solo me son grate; mà sono causa ch' io perpetuamente ne li resto [obligato add. in marg.] [[obligato]]. Maestro. Et io per contentarlo lo farò qui appresso.

[-<f.70r>-] Contraponto fatto sopra Canto figorato, e per il Ternore.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.70r; text: Alto Soggetto, Tenore Contraponto, Che più foco al mio foco ò fiamma al core Donna s' io uiuo in foco] [CERDIA 060GF]

[-<f.70v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.70v; text: uiuo in foco Dunque del' arder mio ui cal si poco Hai poco uostr' honore] [CERDIA 061GF]

[-f.70r <recte f.71r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.71r; text: honore ueder la morte in uoi ueder la uita d' un uostro fido amante] [CERDIA 062GF]

[-<f.71v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.71v; text: amante d' un uostro fido amante Ò luci de uostr' occhi altere, e sante] [CERDIA 063GF]

[-<f.72r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.72r; text: altere, e sante Per che non date aita Non è quel foco in uoi ch' ard' et infiamma Per che dunque altro] [CERDIA 064GF]

[-<f.72v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.72v; text: Per che dunque altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 065GF]

[-<f.73r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.73r; text: Per che dunque altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 066GF]

[-<f.73v>-] Descepolo. Non si porria imaginare, quanta consolatione ho preso mentre hò essaminato il sopradetto Contraponto, uedendo che 'la [parte del add. in marg.] Tenore hà proceso molto stretto con [la Parte add. supra lin.] [[quella]] del Contralto, andandoli sempre accosto, tanto nelle imitationi delle fughe [[nelle Cadenze sue]] quanto nelli passaggi, per la qual cosa mi uado considerando che questi componimenti à due uoci ci uuole gran sapere; Mà dicami di gratia; come alcuna uolta ui sete trasportato con la Parte del Tenore sopra quella del Contralto?

Maestro. Sappi Descepolo, che è lecito al' Contrapontista quando la Parte che porti il Soggetto se troua con le sue chorde nelle parti graui può tornirse con le sue [chorde corr. supra lin.] [[<..>]] andaro sopra la Parte del Soggetto, [-<f.74r>-] acciò la Compositione d' ambi due parte facciano [<faccia..> ante corr.] suaue Concento; Per ciò che facendo il contrario il Contrapontista il Concento riuscerebbe melanconico, e non farrebbe bel sentire, e questo modo di far contraponto nelli componimenti di uoci pari non può caminare d' altra manira. [[Desceplo]]

Descepolo. Hò inteso il tutto, uediamo appresso se li piace come riuscirà il Contraponto fatto con la Parte del Contralto, sopra la Parte del Tenore che porti il Soggetto; mà uorrei, che il Contraponto se facesse sopra l' istesso Madrigale!

Maestro. Gia cosi è di conuenienza, acciò se con li dire quali delli due contraponti facciano più bel sentire, anzi gioua per essemplarui per far delli simili, e lo notarò qui appresso.

[-<f.74v>-] Contraponto fatto sopra Canto figorato, e per il Contralto

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.74v; text: <Contralto> <Contraponto>, Soggetto Tenore, Che più foco al mio foco ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in foco] [CERDIA 067GF]

[-<f.75r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.75r; text: Donna s' io uiuo in foco Dunque del arder mio a ui cal si poco Ahi poco] [CERDIA 068GF]

[-<f.75v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.75v; text: uostro honore uederla morte in uoi, uederla uita d' un uostro fid' amante] [CERDIA 069GF]

[-<f.76r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.76r; text: d' un uostro fid' amante, fido amante Ò luci de uostr' occhi altere sante altere] [CERDIA 070GF]

[-<f.76v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.76v; text: sante, altere, e sante Per che non dat' aita Non è quel foco in uoi ch' ard' et infiamma] [CERDIA 071GF]

[-<f.77r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.77r; text: fiamma Per che dunque altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 072GF]

[-<f.77v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.77v; text: ò altra fiamma Per che dunque altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 073GF]

[-<f.78r>-] Discepolo. Veramente, non si può negare, che non sia uero, che cosi questo ultimo Contraponto, come l' antecedente sono fatti dottamente, e con molta osseruatione, e mi ne sono accorto dal procedere di essi.

Maestro. Mi piace molto, che heuete conosciuto la uerità, che ambi due [dui ante corr.] Contraponti procedeno con molta osseruanza, benche si potriano fare d' altra maniera, mà per la Prattica uostra sono sufficienti questi, e l' altri sei mostratoui, e u' assicuro, che quando saperete fare delli simili, ui potete numerare tra l' altri Contrapontisti intendenti.

Discepolo. Senza dir tutte queste cose io lo confesso che sia cosi, e conosco che ci uuol molto sapere, e studio per giongere à questa perfettione. [-<f.78v>-] tanto più che molte uolte m' hò fatto esperienza. Si che. Car Maestro. per essersi trattato a lungo delle Regole del Contraponto, non solo [[intorno del]] [sopra il corr. supra lin.] Canto fermo, mà ancora [[intorno del]] [[[mà ancora]] supra lin.] [sopra il corr. supra lin.] Canto figurato, e conoscendomi insino ad hora hauere capito il tutto per la mia prattica, mi pare hora di conuenienza, che si trattasse delle Regole necessarie per lo comporre à più uoci; mà con quella essattezza, e facilita, che fia possibile.

Maestro. Te sò dire, mio Caro Discepolo, che ci uuol molto sapere, per uenire à questa perfettione del [circa ante corr.] comporre, e più hoggi, che mai: mà per adesso non li dirò altro; solo che mentre uoi state essaminando tutti li quattro Contraponti fattj [fatto ante corr.] sopra il Canto figurato [figurati ante corr.], io farò altri negotij necessarij per la mia famiglia, e dopò uoglio riposarmi, e questo bastj [basta ante corr.] per fine di questo primo Raggionamento.

Fine del Primo Libro

[-<f.79r>-] Secondo Raggionamento [[Secondo]]

Disepolo. Dopò tornato à casa, e sbrigatomi d' alcuni miei negocij mi posi à studiare i uostri quattro Contraponti, e ritrouai l' istessa bontà, e perfettione ch' altre uolte hò detto, e per ciò sono ritornato da Vostra Signoria uoglia faurirmi di dar principio al Secondo Raggionamento intorno la materia del Comporre à più uoci; mà il tutto sia detto con breuità!

Maestro. Non potreste credere [Caro Discepolo add. in marg.] come m' hai allegrato facendomi questa dimanda, la quale sono anch' io di questa materia adesso trattare, e per cio dico che al tempo d' hoggi bisogna ch' il Compositore stia molto accorto nel comporre l' harmonie per essere tenuto in qualche stima da Modernj.

[-<f.79v>-] Discepolo. Per che più hoggi che 'l tempo passato, forsi gli nostri Antecessori Musici non osseruarono [osseruano ante corr.] le legge harmoniche!

Maestro. Non dirò questo per certo.

Discepolo. E per che dite di questa maniera?

Maestro. Intendami chi uuol che m' intend' io, Dico cosi, per che hoggi ui sono alcuni Musici moderni, che stanno su la tema, che quando le loro Harmonie non se posseno cantare per la difficultà che tengono, che quelle fiano conosciute per opere eccellente, e che siano composte con regole della Musica moderna.

Discepolo. Hora si che mi fate ridere con questi uostri gratiosi pensieri: Dhe' di gratia lasciamo da canto queste dicirie, dicami alcuna regola della [-<f.80r>-] Compositione di più uoci.

Maestro. Sappi Discepol mio, mentre desideri saper la Regola di ben comporre, è necessario che principalmente habbi cognitione di tutte le spetie delli Tuoni, per mezo de quali se formano, e si componeno l' harmonici concenti

Discepolo. Mentre conoscete che n' ho bisgogno, fauriscami trattare di tal materia.

Maestro. Poi che si contenta di questo Dico, che li Toni, con liquali se componeno l' harmonie, et anco li Canti Ecclesiastici, sono Otto, benche alcuni Musici Moderni uogliono che siano Dodici, e questa non è opinione commune; mà diceria del Glariano, e doppo del Zarlino, e di suoi Sequaci, come con uere raggioni l' hò prouato il contrario. Vedi nel Libro Secondo della mia Prattica musicale [-<f.80v>-] posta in Stampa l' Anno 1601.

Discepolo. Poiche sono Otto, e non più, per che causa dicono gli Moderni che sono Dodici, che hò caro sentir la sua opinione?

Maestro. Pian piano ne lo farò capace. Per ciò che hauendo considerato il Glariano, che nella Mano musicale, ci erano due altre Diapente, e due altre Diatesseron, oltre delle prime Quattro, Diapente, e tre Diatesseron, per mezo de quali l' Ecclesiastici, e gli Musici harmonici ne hanno formati li Otto Toni. Il Glariano, per formare l' altri Quattro Toni [se serui add. supra lin.] della Diapente, che se troua da a, e, e per la Diatesseron prese quella che se troua da e, a, che ambi due interualli formano un giusto Diapason, e ne formò il Nono, e Decimo tono, e cosi ancora operò nel formare l' Vndecimo, e [-f.80r <recte f.81r>-] Duodecimo tono, seruendosi della Diapente che se troua da C, a G, e per la Diatesseron prese quella, che se troua da G, a, C, e giongendo insiemi questi due interualli ne formò l' altro giusto Diapason, dal quale, ne formò l' Vndecimo, e Duodecimo Tono, e giongendoli con l' altri Otto, uolse che fossero Dodici.

Discepolo. Mentre, tal formatione di detti quattro toni è stata fatta osseruatamente, che ci dicete in contrario.

Maestro. Parli dottamente, mà non stà qui il fatto?

Discepolo. Hò à caro sentir la resolutione del dubbio, se cosi li piace?

Maestro. Io prendo grandissima consolatione, quando mi uiene occasioni di raggionar delle raggioni della musica. Per ciò dico, che la formatione del Glariano camina dottamente; mà non [-<f.81v>-] è questo il punto; per ciò che il Glariano nel formare li detti Quattro Toni se serui dell' istesse spetie delli primi Otto toni, senza innouare altra spetie di Diapente, ò di Diatesseron, e che sia la uerità si uede chiaro, che la Diapente con la quale ne formo il Nono, e Decimo Tono, è della [Prima add. supra lin.] spetie del Primo, e Secondo tono, e la Diatesseron, de ambi due toni, è della Seconda spetie, del Terzo, e Quarto tono, cosi ancora dicemo della formatione del Tono Vndecimo, e Duodecimo, che l' istesso Glariano prese la Diapiente dell' Ottauo, e Settimo Tono, che è la Quarta spetie del Diapente da G, a D, e la Diatesseron del Quinto, e Sesto tono, che è la Terza spetie del Diatesseron da C à F, e da F, à C,. Dunque, che nouità de Tuoni ci conoscete [-<f.82r>-] in questa formatione fatta dal Glariano,

Discepolo. L' hò uisto usare, e ponere in prattica questi Toni moderni in molti Concenti harmonici non solo ecclesiastici, mà ancora in Madrigali, et in altrj [altro ante corr.] componimenti mondani, e mi pare che procedeno osseruatamente, si intorno le spetie de loro Diapason, come anco delle loro Diapenti, e delle loro Diatesseron, e finalmente l' hanno terminati con la Chorda principale della loro Diapason. come habbiamo ueduto con le Chorde finali dell' Otto Toni communi.

Maestro. L' hò detto più uolte, che son dottamente formati, mà gli Dotti Musici non li dicono, come il Glariano, e suoi Sequaci, mà Toni Misti, e Commisti, per che essi sono formati con le spetie delle Diapenti, e delle Diatesseron, con lequali sono stati formati alcuni delli Otto Toni usati cosi dagli Antici, come da Moderni Musici, Teorici, e Prattici.

[-<f.82v>-] Discepolo. Già che hauete raggionato della formatione delli quattro toni aggionti dal Glariano. Di gratia acciò non resta sospeso questo Trattato de Toni, insegnatime un poco à saper la forma, e le spetie degl' altri Otto toni, et anco à conoscere la differenza che è tra l' uno Tono all' altro?

Maestro. Dico. che gli Toni sono Otto, come dicemmo di sopra. quali, gli Antici Musici hanno constituito il principio della formation di essi nella Chorda di D, sol, re, graue, formandoci il Primo, e Secondo Tono; in [In ante corr.] E la mi sequente ci formarono il Terzo, e 'l Quarto. In F fa ut il Quinto, e Sesto, et in G sol re ut sequente il Settimo, e l' Ottauo: Diuidendoli in quattro autentici, et in quattro placali [-<f.83r>-] gli autentici uolsero che fussero: il Primo, il Terzo, il Quinto, et il Settimo, e li placali, il Secondo, il Quarto, il Sesto, e l' Ottauo.

Discepolo. Dicami di gratia, per che li dissero autentici, e placali?

Maestro. Per dichiarar [dichiar ante corr.] la causa per che, non è molto difficile à risoluerla. Non dimeno in risposta dico, che essendo formato ciascun Tono perfetto da un Diapason, loquale è contenuto da un Diapente, e da un Diatesseron, Per il che, quando un Tono sarà formato con la Diatesseron da sopra la Diapente, all' horà si dira Tono autentico, e quando il Diatesseron sara posto sotto il Diapente, quello si dira Tono placale, e da altri detto Collaterale, ò uero Plaggio. che importa il medesimo nome.

Discepolo. Vorrei sapere appresso tutte le spetie di essi Toni, e la differenza che u' è tra di loro?

[-<f.83v>-] Maestro. Sopra di questo, con poco parole se puo risoluere, per ciò che, essendi otto gli toni, se noi li consideriamo, che sono composti dalle Sette Diapason, diremo che sono Sette le spetie di essi toni: mà se li consideriamo diuisamente per le quattro Diapenti, e per le tre Diatetesseron, diremo che gli Otto Toni sono formati da quattro spetie di Diapenti, e da tre spetie di Diatesseron. Si che il Primo, e Secondo Tono si forma dalla prima spetie del Diapente, e dalla prima spetie del Diatesseron. Il Terzo, et il Quarto Tono [tono ante corr.] si forma dalla Seconda spetie del Diapente, e dalla seconda spetie del Diatesseron, Il Quinto, e Sesto Tono si forma dalla Terza spetie del Diapente, e dalla Terza spetie del Diatesseron. Il Settimo, et Ottauo Tono [tono ante corr.] si forma [-<f.84r>-] dalla Quarta Spetie del Diapente, e dalla prima Spetie del Diatesseron. Ben uero che questi Toni, son di natura diuersi, per che l' autentici sono allegri, e li placalo sono melanconi, e si causa, che li primi son formati con le diatesseron sopra delle [[quinte]] [diapenti corr. supra lin.], e gli placali sono formati [[dal]] con le diatesseron di sotto le Diapente.

Discepolo. Gia, che hò sentito il tutto, uorrei uedere prima l' Essempio delle Sette spetie delle Sette Diapason. E doppo la forma delli Otto Toni ma che ci siano anco notati l' altri quattro Toni usati da Moderni.

Maestro. Voi sete troppo sollecito a dimandarmi l' Essempi della forma de toni, et anco delle Spetie delle Sette Diapason, già che ui haueuo nell' anima di notarli; io non uò mancarli purche appresso mi ricorda che l' hò da dire una cosa importante sopra questa materia de Tonj

[-<f.84v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.84v; text: Forma delle Sette Diapason, 1. Spetie del Diapason. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Forma di tutti l' Otto toni, Primo tono, Terzo, Quinto, Settimo, Secondo, Quarto, Sesto, Ottauo, D Sol re, E la mi, F fa ut, G sol re ut] [CERDIA 074GF]

[-<f.85r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.85r; text: Forma delli quattro toni moderni, Nono Tono, Vndecimo, Decimo, Duodecimo, A la mi re, C sol fa ut] [CERDIA 075GF]

Discepolo. Già hò essaminato tutti li sopradetti Essempi, et hò intesò bene la regola e le spetie delle Sette Diapason, et ancora la forma de tuttj dodici toni. mà ui ricordo uoglia faurirmi di raggionare di quanto m' hà promesso poco inante.

Maestro. Quello che uoleuo principalmente dire [dicere ante corr.], è questo, che il Compositore è obligato prima, che comincia comporre il suo Concento, di essaminare molto bene il Concetto delle parole ò Latine ò uulgari, et inuisterle d' un Tono conueniente ad esse parole, e doppo cominciato il Concetto non uscire dalli termini di quello [-<f.85v>-] insino al fine.

Discepolo. Dunque non si può uscire dal Tono? Questo precetto mi par troppo duro, e strauagante à uoler comporre [un Concento add. in marg.] sempre sopra [una add. supra lin.] spetie di Tono.

Maestro. Bisogna stare molto bene attento in questo procedere, per ciò che, alcun' a uolta non è obligato il Musico di osseruare la spetie del Tono nel suo Concento, maggiormente, quando fà le Cadenze nel mezo della Compositione, atteso ogni Tono haue li suoi mezi. Il Primo Tono l' hauerà nella Chorda A, nella Chorda, F, et in quella di C, e per accidente in quella del B fa, e rare uolte in quella di G, mà il [in ante corr.] principio, et il fine sarà sempre nella Chorda di D, sol, re. l' istesso procedere sarà nel Secondo Tono. Il Terzo, et il Quarto Tono hauerà il principio, et il fine nella Chorda E, li mezi poi se faranno, nella Chorda. A, di C, et ancora in quella del [sqb] mi [-<f.86r>-] Il Quinto, et il Sesto tono hauerà il principio, et il fine della Chorda di F, li mezi l' hauera nella Chorda di C, in quella del B fa, e rare uolte nella Chorda di D, e dell' A. Il Settimo, e l' Ottauo Tono hauerà il prinpio, et il fine nella Chorda G, e li suoi mezi l' hauerà nella Chorda di C, nella Chorda F, e rare uolte in quella di A, et in quel del B fa, per accidente. Mà bisogna stare auuertente il Compositore quando si procede con le chorde accidentali, che in quella Compositione ci sia occasione [di uscire add. supra lin.] dal termine della Spetie del Tono. E quando il Compositore compone gli suoi Concenti con li Toni incitati per B molle, deue osseruare l' istesso nelli mezi c' habbiamo detto dellj toni naturali, e cosi con questo bel ordine se può sensatamente componere [compone ante corr.] ciascheduno harmonico Concento.

Discepolo. Ma che mi dicete, potrò osseruare l' istesso [[procedere]] con l' altri quattro Toni moderni?

Maestro. Si per certo; mà per che il Nono, e Decimo [-<f.86v>-] Tono hanno il principio, et il fine nella Chorda A, li suoi mezi saranno nella Chorda, D, et in quella di C, e rare uolte, nella Chorda di F, Il Tono Vndecimo, e Duodecimo hauerà il principio, et il fine nella Chorda C, e li suoi mezi l' hauerà nella Chorda G, in quella dell' A, e rare uolte per accidente nella Chorda del B fa: purche ci sia imitatione delle parole.

Discepolo. Hora si, che son restato sodisfatto di questa materia, e mi conosco atto di possere cominciare à comporre un Concento Harmonico

Maestro. Troppo arditamente parlate, per ciò che hauete ancora bisogno d' altre regole più importante, per essere buon Compositore?

Discepolo. Io mi credeuo cosi: mà ditimi che altro mi bisogna, per che io hò à caro saperlo.

[-<f.87r>-] Maestro. Dico, che senza hauer cognitione di queste altre Regole non si può uenire a perfettione di ben comporre; e la prima Regola è, che il compositore può comporre il suo concento in liberta, purche egli in quello osserua la spetie del Tono, Appresso comporre il Concento à imitatione d' altro Concento, e finalmente comporre un Concento obligato, che è quando se componeno delli Canoni, ò altre osseruationi, che sono obligate nella Prattica Compositione.

Discepolo. Poiche s' et assai raggionato di questa materia; ditemi eui altra regola necessaria da dirmi?

Maestro. Quel che hora m' è souenuto nella memoria. è che il Compositore quando compone un Concento che ci sarà Seconda parte ò che sarà Sestina, ò uero altri Componimenti simili che ci saranno più parti, deue auuertire, nel fine della prima Parte non terminare la Cadenza nella finale [Chorda add. supra lin.] del Tono, con lo quale [-<f.87v>-] hauerà composto la sua Compositione, mà terminarla nella sua Chorda confinale che sarà una Diapente sopra della Chorda finale. Ben uero che nelle Sestine, resta in potesta del Compositore questa regola, poiche non tutti gli Musici l' osseruano.

Discepolo. Parmi una bella comodità per dimandarui un gran dubbio già risoluto delli passati benissimo, intorno de Toni, e delli finali. mà dicami di gratia, per che gli Musici intendentj non l' osseruano di terminare la prima Parte di una Sestina con la Chorda confinale come uoi diceti?

Maestro. Con poche parole te ne faro capace, e Dico, che si bene alcuni Musici non l' hanno osseruato, ne anco hora l' osseruano, è che finiscono con la Chorda finale del Tono nella Prima parte, si causa, [-<f.88r>-] che mentre ci restano cinqu' altre parti, pare à loro di finire in tal modo, per dimostrare, che la Sestina habbia, e sia composta di quel Tono insino al fine, e faranno l' altri finali con l' altre parti in quella Chorda che sarà più a proposito à esso Tono, si come haue osseruato Orlando Lasso in quella sua Sestina (Standom' un giorno) Si che dou' è Seconda Parte solamente, è obligato il Musico terminare la Prima Parte della Compositione, nella Chorda confinale del Tono.

Discepolo. Chè altro m' hauete da dire della Compositione harmonica?

Maestro. Molto accortamente procedi col dimandarmi altre Regole [Regola ante corr.] del Comporre, Et io non mancarò di scoprirli il tutto; e per ciò è d' auuertire, [Come si deue segnare il tempo dopo la chiaue; m.sec. in marg.] che prima che s' incomincia à comporre un Concento, se deue signare il Tempo appresso della Chiaue, accio habbia notitia il Cantore, [-<f.88v>-] ò uero il Sonatore de Stromenti harmonici che Figura [se add. supra lin.] Canta [[[o]] add. supra lin.] per una [ba ante corr.] Battuta ò uero [quando si, add. supra lin.] Sona, e non comporre all cieca, cosi ancora, quando se poneno in detti Concenti delle proportioni, osseruando [genere quantitatiuo m.sec. in marg.] in tal caso il Genere Quantitatiuo?

Discepolo. Hora si, che non intendo, questo Genere Quantitatiuo?

Maestro. Credo ben, che non l' intendi; ma farò di modo, che in breue ne sij capace; e per ciò Dico, che, questo Genere Quantitatiuo ne porta tutta la Prattica dell' harmonica facultà, per che in esso ui sono quattro perfettioni, [modo maggiore m.sec. in marg.] e quattro imperfettioni [cio è add. supra lin.] Quando per auuentura se compone, sotto il Modo maggior perfetto, all' hora può essere la Figura della Massima perfetta, e la Figura della Lunga, può essere alterata. Poi quando si compone sotto il Modo minor perfetto. all' [-<f.89r>-] hora può essere perfetta la Figura della Lunga, e può essere alterata [altera ante corr.] la Breue. Quando si compone sotto il Tempo perfetto, all' hora può essere la Figura della Breue perfetta, e la Semibreue può essere alterata. E finalmente, quando si compone sotto la Prolation perfetta, all' hora può essere perfetta la Figura della Semibreue, e la Minima può essere alterata. E poi per contrario, quando si compone sotto il Modo maggiore imperfetto, all' hora la Figura della Massima è imperfetta, e la Figura della Lunga, non può essere alterata, E quando si compone sotto il Modo minore inperfetto all' hora la Lunga non può essere perfetta, ne la Breue può essere alterata. [[e]] Quando si compone sotto il Tempo inperfetto, all' hora la Figura della Breue non può essere perfetta, ne anco la Figura della Semibreue può essere alterata; E finalmente, quando si compone sotto la Prolatione inperfetta, all' hora, la Figura della Semibreue [non add. supra lin.] può [-<f.89v>-] essere perfetta, ne la figura della Minima può essere alterata.

Disepolo. Io son di opinione che se n' hauesse Essempio di queste Regole del Genere Quantitatiuo, che più presto giongeria alla perfetta Prattica del comporre?

Maestro. A dire il uero, che d' ogni minima cosa se uolesse mostrare Essempio, questo libretto di regole sarebbe più grosso uolume d' un Codice, ò d' un Diggesto di legge: per il che uolendo hauer sodisfatione di saper tutte queste cose se può Studiare, e leggere il Libro delle Institutione del Zarlino [Il Dialogo add. in marg.] Galilei, ò uero la Prattica del Franchino, mà più d' ogn' altro più facile, si di Regole, come d' essempi la mia Prattica musica stampata, ò uero altri Libri de Dotti Musici. mà per non uenir manco di quello che son debitore non uò restare di notare qui appresso uno Essempio facile, dal quale se potra intendere il tutto.

[-<f.90r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.90r; text: Modo maggior perfetto, Modo maggior imperfetto, Modo Minor perfetto, Modo minor imperfetto, Vsato dagli Antichi Musici, Vsato da Musici moderni] [CERDIA 076GF]

[-<f.90v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.90v; text: Tempo perfetto. Tempo imperfetto. Prolatione perfetta. Prolatione imperfetta, In Tempo perfetto, et imperfetto. Mediato] [CERDIA 077GF]

[-<f.91r>-] Discepolo. Molto resto sodisfatto: mà quel che più importa ricerco da uoi car Maestro si ui è altra Regola da dirmi intorno del Comporre?

Maestro. L' è necessario sapere ancora al Principiante Compositore, quando segna al suo concento il Circolo cosi [O], all' hora si Canta la Semibreua à Battuta, e se fà perfetta la Breue, e la Semibreue alterata, e quando il Circolo è mediato cosi [Orvd], all' hora si canta la Breue à Battuta, e può essere perfetta, e la Semibreue può essere alterata. E quando si segna il Semicircolo cosi [C], all' hora si cala la Semibreue à battuta, senza perfettione, nè alteratione di figure. E si ancora si segna quest' altro Semicircolo mediato cosi [Cdim], all' hora si canta la Breue à battuta, senza perfettione, ne alteratione de figure. E quando per auentura se segna quest' altro Semicircolo bismedio cosi [C2rvd] ò uero cosi [CLdim], all' hora si canta la lunga à [-<f.91v>-] battuta, senza perfettione, nè alteratione. di figure, e si si segna di questo altro modo [[all']] cosi [C3rvd], ò uero cosi [CL2rvd], all' hora si canta la Massima à battuta, senza che ui sia perfettione, ne alteratione alle loro figure. E cosi osseruando le sopradette Regole, sarai posto nel Numero de gli Musici intendenti, et Osseruatore delle Legge harmoniche.

Discepolo. Veramente, quest' ultime regole sono importantissime, per comporre osseruatamente.

Maestro. Tenetele in memoria che ui fanno bisogno, accertandoui, che hoggi ui sono delli Musici ueterani, che hanno composto le cataste d' opere harmoniche, e forsi ancora non sanno che Figura si manda per una battuta che alle uolte segnano il Tempo medio, [falso [signum] m.sec. in marg.] che si canta la Breue à battuta, e poi cantano [-f.90r <recte f.92r>-] la Semibreue per una battuta, ò uero tre minime sotto la Sesquialtera, sotto l' istesso Tempo, senza che ui sia altro segno; [fa [Cdim] 3/2 m.sec. in marg.] Non considerando che la Sesquialtera non hà tal possanza, e mill' altri disordini, che inauedutamente commetteno.

Discepolo. Molto la ringratio di questi buonj auisi, che s' hà dignato darmi: mà lo priego uoglia appresso darmi regola ch' io sappia comporre un Concento à due uoci, per questi principij

Maestro. Prima, che cominci à darti essempio di questa Regola, uò auisarti, che il Compositore, è obligato di osseruare la Spetie del Tono, con lo quale hauerà cominciato il Suo Concento, ne partirse da quello insino al fine, et in tanto può nel mezo uscire dal Tono quanto ci fusse incitatione delle parole, per ciò che facendo il contrario, lo uenerebbe à fare un Mostro. Appressò è obligato il Compositore de imitare il Senso delle parole ò latine, ò [-<f.92v>-] uulgari. Dopoi, quando si compone una Messa ò altra cosa Ecclesiastica, sopra d' un Madrigale ò d' un Mottetto, come hà fatto il Palestrina, Orlando Lasso, et altri Dotti Musici, ò uero sopra alcuna Sestina, deue in quella sempre le parti che cantano siano fatte à imitatione di quel Soggetto, et ancora che dette parti s' accostino l' una con l' altra, maggiormente in un Duo, ò uero in un Terzetto, mà s' il Duo, o Terzetto, è composto con due Soprani, all' horà Se posseno stendere più in alto le chorde delli Soprani. Lasciando questo procedere al buon giodicio dell' accorto Compositore. E finalmente è obligato il Compositore di battere al spesso nel suo Concento delle Consonanze imperfette, cosi maggiori, come minori, per ciò che loro sono condimma dell' harmonie, cosi ancora le dissonanze osseruatamente disposte, e questo per adesso bastare al principiante Compositore.

[-<f.93r>-] Disepolo. Non saria bene car Maestro, si di queste perfettioni, et imperfettioni delle Figure cantanbili, se ne facesse regola particulare, per mia maggior intelligenza, che ueramente io ci conosco uno Intrico moltofastidioso à posserle capiri cosi ad un tratto?

Maestro. Veramente hauete raggione d' hauer altre dimostrationi facili di tal materia; mà uedrò che con poche parole, fare che del tutto ne siate intendente, e per ciò Dico, che essendo stato detto molte raggioni intorno del Modo, Tempo, e Prolatione, sotto i quali accidenti ciaschuna figura di sopra nominate, uiene il suo ualore à uariare, secondò è accompagnata con diuersi accidenti, alcune sono state dette Agenti, et alcune Patienti, la Minima è stata detta Figura Agente, [Agente [Mvcd] m.sec. in marg.] per ciò che essa non può riceuere perfettione alcuna; mà può fare l' imperfettione, all' altre figure denominate, per essere minore d' ogn' altra di ualore, ancor che sia [[<in>]] diuisibile in due Semiminime, et in quattro Crome.

[-<f.93v>-] Discepolo. Disedero sapere, per che la Massima è Figura patiente, per essere ella Maggior dell' altre?

Maestro. Lo dirò appresso. Hanno uoluto gli Musici intendenti, che la Massima sia stata detto Figura Patiente, [<Patiente> MXv] m.sec. in marg.] per ciò che essendo essa la maggior dell' altre, può patire alcuna imperfettione, e per questa causa gli stessi Musici intendenti hanno detto la Lunga, la Breue, e la Semibreue[<Agente> e Patiente. [Lv,Bv,Svcs] m.sec. in marg.] Figure Agenti, Patienti, per che loro si possono fare perfette, et imperfette, e quando è perfetta la Figura, ualerà tanto, quanto tre delle figure che li sono parti propinque, come uerbi gratia, la Massima perfetta, sarà del ualor di tre lunghe, la Lunga perfetta, sarà del ualor di tre Breui, la Breue perfetta, sarà del ualor di tre Semibreui, e la Semibreue perfetta, sarà del ualor di tre Minime, e tale perfettione di figure seguirà, quando una Figura sarà posta auanti un' altra simile figura, ò [-<f.94r>-] bianca ò nera, come egli si sia, cio è la Massima nel Modo maggior perfetto, auanti un' altra Massima, ò bianca, ò nera, com' egli si sia. La Lunga nel Modo minor perfetto, auanti un' altra Lunga, ò bianca, ò nera, com' egli si sia. La Breue, nel Tempo perfetto, e la Semibreue nella Prolation perfetta, quando li sarà posto un' altra figura simile à loro, ò bianca, ò nera, come egli si sia, e tutto si caggiona, per che il simile non può patire imperfettione dal suo simile, quale imperfettione si considera in due cose che siano uguali [eguali ante corr.], cioè in uirtù, et in potenza, che l' una non si può superare, ne essere superata dall' altra, e s' intende rispetto alla Forma, e non al Colore, per che la Forma è [forma da l' essere m.sec. in marg.] quella che da l' essere alla cosa, onde l' essere nera la figura, non per questo se li toglie la sua forma (come per essempio) un' Huomo nero non [-<f.94v>-] toglie, che non sia raggioneuole, et il Colore non è altro che Accidente, con tutto che alle uolte sia inseparabile dal Soggetto. [Figura patiens. [MXv] agens [Mvcd] m.sec. in marg.] Si che nessuna figura può essere fatta imperfetta da una sua maggiore; mà si bene da una sua minore per che, la figura maggiore rispetto alla minore è sempre patiente, e per contrario, la figura minore rispetto alla maggiore è sempre agente, et ogni figura perfetta quando sarà posta auanti le pause della sua propia denominatione sotto i Segni di perfettione, le dette pause operano l' istessa perfettione, come operano le loro propie figure.

Discepolo. Queste regole sono molte intricate, per il che hò bisogno d' hauerne l' essempio?

[-<f.95r>-] Maestro. Senza dubbio cosi è, e lo notarò con breuità e con facilita con le pause, e senza pause, come qui si può considerare.

La prima figura di ciascu Essempio è perfetta

[ClefC4,O,Bv,Bv; Bv,Bv; Bv,BP; Od,Cd,Sv,Sv; Sv,Sv; Sv,SP on staff5]

E quando si pone una Massima auanti una ligatura di ualor di due lunghe, [Figure <perfette> auanti de lunghe m.sec. in marg.] et una Lunga auanti una ligatura di due breui, ò una Breue auanti una ligatura di due Semibreui, ò uero auanti le pause conueniente ad esse figure, purche dette pause siano poste in una medesima linea, quelle figure saranno perfette, per ciò che tali legature, ò pause, in tal maniera poste hanno uirtù di unire, et il simile sarà alla Semibreue, quando si pone auanti due pause di minime in una medesima linea; mà se dette pause saranno [-<f.95v>-] poste separate, all' hora non consequiscono detta perfettione.

Discepolo. Questa Regola non l' intendo bene senza hauerne Essempio, e per ciò non mi manca di notarlo?

Maestro. Lo notarò, tanto più che gli Musici poco intendenti non l' usano nelle loro harmonie queste perfettioni.

La prima figura di ciascuno Essempio è perfetta [ClefC4,O,Bv,Lig2vcssnd; Bv,Lig2vcssna; Bv,SP,SP; Od,Cd,Sv,MP,MP on staff5]

Sarà perfetta ancora la prima figura sotto i segni di perfettione, quando dopò se hauera il Punto di perfettione, e che di questa maniera sia notato.

Tutte queste figure sono perfette per rispetto del Punto

[ClefC4,LP,LP,MXv,pt; Lv,pt; O,Bv,pt; Od,Sv,pt; Cd,Sv,pt on staff5]

[-<f.96r>-] E quando si collocano le sopradette figure tra due ò tre minori parti propinque, all' hora la prima figura maggiore sarà perfetta, non però, questo s' intende purche dette figure stiano sottoposte à i loro segni di perfettione, et il simile può essere delle figure, e delle pause insieme di uno stesso ualore, nell' istessa maniera collocate, come da questi tre Essempi con più facile intelligenza si può il tutto capiri.

La prima figura di ciascuno essempio è perfetta

[ClefC4,O,Bv,Sv,Sv,Bv; Bv,Sv,Sv,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,Mv,Sv; Sv,Mv,Mv,Mv,Sv on staff5]

La prima figura di ciascuno essempio è perfetta

[ClefC4,O,Bv,SP,Sv,Bv; Bv,SP,Sv,Sv,Bv; Bv,Sv,SP,Sv,Bv; Bv,Sv,Sv,SP,Bv on staff5]

La prima figura di ciascuno Essempio è perfetta

[ClefC4,Od,Cd,Sv,MP,Mv,Sv; Sv,MP,Mv,Mv,Sv; Sv,Mv,MP,Mv,Sv; Sv,Mv,Mv,MP,Sv on staff5]

[-<f.96v>-] E quando si poneno cinque ò, sei figure minori tra due maggiori sotto i segni di perfettione, all' hora la prima figura maggiore sarà perfetta, come si scorge in questi due essempi.

La prima figura di ciascuno Essempio è perfetta

[ClefC4,O,Bv,Sv,Sv,Sv,Sv,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,Mv,Mv,Mv,Mv,Sv on staff5]

La prima figura di ciascuna Essempio è perfetta

[ClefC4,O,Bv,Sv,Sv,Sv,Sv,Sv,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,Mv,Mv,Mv,Mv,Mv,Sv on staff5]

Discepolo. Disidero sapere appresso, come le dette figure possono essere imperfette, nel principio?

Maestro. Mi piace che mi dimandi cose coriosi et utili per la Prattica Compositio, e ui dirò, che le dette quattro figure, ciò è la Massima, la Lunga, la Breue, e la Semibreue sono dette imperfette, [-<f.97r>-] quando la Massima è nel ualor di due Lunghe la Lunga di due breui, la Breue di due Semibreui, e la Semibreue di due minime; mà seguirà tale imperfettione, quando dette figure non saranno accompagnate, con l' accidenti di sopra mostrati, e quella figura che partisce l' imperfettione, sarà sempre maggiore di quella che fà l' imperfettione. e per contrario, quella figura ch' è causa dall' imperfettione sarà figura minore. e per che la Massima è figura solamente Patiente, per questo non dà, mà patisce l' imperfettione; E la Minima, per che è solamente figura Agente, perquesto essa non patisce imperfettione alcuna, mà è causa dell' imperfettione. Si che conchiudiamo che le figure che patiscono l' imperfettione sono [solo ante corr.] la Lunga, la Breue, e la Semibreue, per esserno figure Agenti e Patienti. Dico ancora, che l' esser imperfetto [-<f.97v>-] si considera di due maniere, prima in quanto al tutto, e poi in quanto alle parti: in quanto al tutto s' intende quella figura ch' è fatta imperfetta da una sua parte propinqua, e questa e la maggiore imperfettione che se li può dare (come per Essempio) quando una Massima è fatta imperfetta da una Lunga, la Lunga da una Breue, la Breue da una Semibreue, la Semibreue da una Minima, all' horà si dice dette figure esserno fatte imperfette dalla parte del tutto. E quando una Massima è fatta imperfetta da una Breue, la Lunga da una Semibreue, la Breue da una Minima, e la Semibreue da una Semiminima, all' horà se dice dette figure esserno fatte imperfette da una parte remota, E quando una Massima è fatta imperfetta da una Semibreue, la Lunga da una Minima, la Breue da una Semiminima, e la Semibreue da una Croma, all' hora se dice dette figure [-<f.98r>-] esserno fatte imperfette da una parte più remota. E finalmente, quando una Massima è fatta imperfetta da una Minima, la Lunga da una Semiminima. la Breue da una Croma, la Semibreue da una Semicroma, all' hora se dice dette figure esserno fatte imperfette da una parte remotissima.

Discepolo. Vorrei ancora sapere se le Pause possono patire queste imperfettioni?

Maestro. Vi dirò che si bene le pause non sono sottoposte all' imperfettione, per causa, che loro sono figure solamente Agenti, e non Patienti, [Pause <figure Agenti> m.sec. in marg.] nondimeno, hanno forza di fare una Notula imperfettibile imperfetta. Il medesimo possono operare i Punti, et il Colore, cioè la pienezza delle notule.

Discepolo. Con facili raggioni, me l' hauete fatte intendere queste imperfettioni, mà acciò s' imprimano meglio nella mia memoria, non li sia discaro di notarne uno Essempio.

Maestro. Non posso mancarli, e la notarò qui appresso [-<f.98v>-] La prima figura di ciascuno Essempio è imperfetta

[ClefF3,LP,LP,MXv,Lv; LP,Lv,Bv; O,Bv,Sv; Od,Cd,Sv,Mv on staff5]]

Figure fatte imperfette dalle Pause

[ClefF3,LP,LP,MXv,MXP,; MXP,Lv,BP; O,Bv,BP; Od,Cd,Sv,BP on staff5]

Figure fatte imperfette per causa del Colore

[ClefF3,LP,LP,MX,L; MXP,L,B; O,B,S; Od,Cd,S,M on staff5]

La prima figura, e l' ultima di ciascuno Essempio, è imperfetta per causa dal Punto.

[ClefF3,MXP,MXP,MXv,Lvd,pt,Lv,MXv; MXP,Lv,Bv,pt,Bv,Lv; O,Bv,Sv,pt,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,pt,Mv,Sv on staff5]

La prima e l' ultima figura di ciascuno essempio è imperfetta per causa delle pause

[ClefF3,MXP,MXP,MXv,Lv,LP,MXv; MXP,Lv,Bv,BP,Bv; O,Bv,Sv,SP,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,MP,Sv on staff5]

[-<f.99r>-] Discepolo. Non concludete però, per queste raggioni dello Comporre, atteso si u' è altro di dirmj dirme ante corr.], non mi manca, per quanto mi ama?

Maestro. Ascoltamè, ch' io concluderò il tutto con quest' altra regola, necessaria per il Principiante Compositore, con l' opinione più uera, e più sicura degli altri Musici approuati; e per cio Dico, che il Compositore l' è necessario sapere la qualità, e propieta delli Punti, li quali si segnano nell' Harmonie; per ciò che il Punto è considerato dal Musico, non come lo considerano il Geometra, ò uero il Filosofo. Il Geometra dice ch' il Punto non hauere parte alcuna, e che sia indiuisibili. gli Fiolosofi poi lo considerano, come unità; la quale habbia positione; mà nella nostra Prattica Musica il Punto [-<f.99v>-] è stato diffinito non esser' altro, che una particella, o quantità, ò uero un minimo segno, loquale si pone per accidente alle figure cantanbili, mà in diuersi modi, ciò e dopò la figura, ò di sopra, ò uero si pone tra di loro. Di più è considerato [il Punto add. in marg.] nella Prattica musica di quattro modj cioè in quanto che fà perfetto, in quanto che accresce, in quanto che diuide, et in quanto che altera, ò uero radoppia le dette figure. E per che il Punto fà quattro officij, come habbiamo detto di sopra, per questa causa è stato chiamto di quattro maniere; cio è Punto di Perfettione. Punto di Accriscemento. Punto di Diuisione, e Punto di Alteratione, ò uero di Raddoppiamento. Dunque il Punto di Perfettione sarà quando si pone immediàtamente dopo la figura, che può essere perfetta, mà questo s' intende solamente doue sono i Segni di Perfettione, e si fà [-<f.100r>-] à fine, acciò si conserua la perfettione di tal figura, come da questo essempio si può considerare.

Punto di Perfettione

[ClefC4,LP,LP; LP; Od; MXv,pt; Lv,pt; Bv,pt; Sv,pt on staff5]

Discepolo. Datimi ad intendere, come s' intende il Punto di accrescimento?

Maestro. Si considera il Punto di accrescimento quando si pone dopo la figura, che per nessuno modo si può far perfetta, e che anco sia posto sotto i segni di Imperfettione, lo che non è cosi all' altre figure di manco [ualore add. supra lin.] della Semibreue, che si ben son poste sotto i segni di Perfettione, il detto Punto sarà detto di Accrescimento, e tanto questo, quanto quello di Perfettione, quando sarà posto nella figura imperfetta, [-<f.100v>-] la farà maggiore di tanta quantità, quanto è la metà di essa figura, e tali punti tanto operano nelle figure ligate, quanto nelle sciolte.

Discepolo. Gia, ho inteso il tutto; ma con l' essempio nè sonò più presto capace?

Maestro. Qui appresso lo notarò per non dilongarmi nel dire.

Punto di Accrescimento

[ClefC4,Od,MXv,pt; Lv,pt; Bv,pt; Sv,pt; Od,Cd,Mv,pt; M,pt; SM,pt on staff5]

Discepolo. Eui altro Punto necessario nella Prattica Compositione?

Maestro. Senza dubbio, che ui sono più, per ciò che ui è ancorà il Punto detto di Diuisione, e sarà quando si pone tra due figure simili minori, e che saranno propinque, e poste tra due figure maggiori, che saranno sottoposte [-<f.101r>-] ne i segni di Perfettione, il cui officio è di diuidere, e di fare imperfetta la prima, et ultima figura maggiore, e detto Punto di Diuisione si pone in mezo delle due figure [[maggiori]] minori, e non si deue cantare, per ciò che altro non opera, solo che in quanto sepera l' una figura dall' altra delle due figure minori, e l' unisce con le due maggiori, et il medesimo opera il detto Punto, quando si pone tra la Pausa, che tiene il primo luogo, et una figura minore che tiene il secondo, come in questo Essempio si comprende.

Punto di Diuisione

[ClefC4,Bv,Sv,pt,Sv,Bv; Bv,SP,pt,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,pt,Mv,Sv; Sv,MP,pt,Mv,Sv on staff5]

Discepolo. Con molta facilita me l' hauete fatto intendere quello che opera il Punto di Diuisione [-<f.101v>-] resta hora darmi regola del Punto detto di Alteratione, del quale di sopra me ne hauete accendato?

Maestro. Con breui paroli ui farò il tutto intendere, e Dico, ch' il Punto di Alteratione ò uero di Raddoppiamento sarà, quando si pone auanti di due figure minori, che siano poste auanti una figura maggiore propinqua, et opera, che rappia la seconda figura minore, che segue dopo lui e che si pone auanti una figura maggiore, e questo si fà à fine, che si conosca, che tra esse figure minori si considera il Tempo perfetto; mà bisogna ch'l [[tempo]] Punto detto di Alteratione sia posto nel fine del Tempo precedente, e nel principio del Tempo seguente, e peciò è stato detto Punto di Alteratione, ò uero di Raddoppiamento, lo quale [qua ante corr.] si fà, per ciò che hauendo la prima figura raggione di Vnità, e la seconda di Binario, [-f.100r <recte f.102r>-] è conueniente che il Binario sia posto dopò tale unità, e si scriue di questa maniera cosi: Punto di Alteratione, ò uero di Raddoppiamento

[ClefC4,MXv,Lv,pt,Lv,Lv,MXv; Lv,Bv,pt,Bv,Bv,Lv; O,Bv,Sv,pt,Sv,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,pt,Mv,Mv,Sv on staff5]

Si suole ancora fare l' alteratione, senza il Punto di Alteratione, e sarà quando si poneno due figure minori parte propinque tra due maggiori, sotto i segni di Perfettione, et all' hora la prima figura maggiore sarà perfetta, e l' ultima figura minore sarà alterata. E finalemtne, quando si pone tra due figure maggiori una Pausa del ualore della figura minore parte propinque della prima figura maggiore, similmente la prima figura maggiore [-<f.102v>-] sarà perfetta, e l' ultima figura minore sarà alterata, e tutto questo può essere nel Modo maggior perfetto, e Minor perfetto, nel Tempo [perfetto, add. supra lin.] e Prolation perfetta:

Discepolo. Si de questo non me ne fate Essempio non lo potrò capire cosi faclmente?

Maestro. V' è necessario hauerlo, per essere la Regola un poco intrica. E ui lo notarò qui appresso.

La Prima figura di ciaschuno Essempio è perfetta, e la Seconda delle due minori è alterata.

[ClefF3,O,Bv,Sv,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,Mv,Mv,Sv; O,BP,Sv,Sv,BP; Od,Cd,SP,Mv,Mv,SP; O,Bv,Sv,Sv,BP; Od,Cd,Sv,Mv,Mv,MP; O,Bv,SP,Sv,Bv; Od,Cd,Sv,MP,Mv,Sv on staff5]

[-<f.103r>-] Discepolo. Hò inteso bene, quanto poco auant' s' è detto delle perfettioni, et imperfettioni delle figure cantanbili, mi manca appresso hauere regola di comporre un Duo con le parole e che ambi due Parti procedano, con quella osseruatione che sia necessaria à un buon Compositore.

Maestro. Rispondo breuemente alla uostra dimanda che il Comporre à due uoci, la sua Regola non è molto facile, maggiormente, quando si compone sopra le parole, ò latine, ò uulgari come se siano, che non solamente è necessario che 'l Compositore inuesti sia quelle parole d' un Tono conueniente al Soggetto di essi, mà ancora che il procedere di ambi due parti sia di maniera che non si inalzano, ò si bassano più del douere, et il tutto sta la sua perfettione che sia composto, che non ui possa intrare una terza parte, e si per auentura alcuno Compositore li uenesse capriccio di farci una Terza parte, [-<f.103v>-] quando da uoi si osseruarà la Regola che da me si mostrarà nell' Essempio del mio Duo ch' appresso ui notarò, state sicuro, che difficilmente si può fare la terza parte, e si puro la farà non sarà riuscibile [reuscibile ante corr.], anzi che guastara quanto di bello, e buono sarà composto in detto Duò.

Disepolo. Cari, e grati in uero mi sono stati gli auisi datemi intorno l' osseruationi di Comporre un Duo, mà con buona licenza uoglio raccontarli una dolce Istoria circa questa materia, che un Compositore Musico, non [[nominare]] [tacendo corr. supra lin.] il suo nome, che per uolere mostrarsi al mondo d' essere riputato per [[ualente Musico]] [Perito Musico corr. supra lin.], credendo egli di fare un' opera eccellente composi la Quinta parte sopra li Madrigali à quattro uoci dell' Archadelt, [e add. supra lin.] trouandomi presente in una conuersatione di Virtuosi Musici, e raggionando [-<f.104r>-] sopra di questo fatto, dissero di commun parere che 'l Musico [per add. supra lin.] [[aggiuntore dalla]] [giungere la corr. supra lin.] Quinta parte hauen [[fatto]] [commesso corr. supra lin.] un grandissimo errore, tral [al ante corr.] quale in uece di darli honore lo condannaro d' essere posto al Libro dell' Ignoranza, dicendo che tale parte aggionta guastaua tutti l' Interualli minori, e maggiori. Si che da questo discorso io considero, che componendosi uno Duò, ò Terzetto, ò uero un Concento à quattro uoci, quando elli saranno composti con l' osseruationi à loro necessarie, et essentiali, difficilmente se li può fare un' altra parte.

Maestro. In risposta dico, che hò gran consolatione hauendo inteso il successo dell' Istoria, e la Sentenza è stata dottamente data; mà per che io considero, che questa cosa può succedere a uoi, ò uero ad altri [altro ante corr.] poco accorti Compositori [accorto Compositore ante corr.], per questa causa l' hò di sopra auuertito, quando compone [di add. supra lin.] questj [queste ante corr.] componimenti, fare di modo, che difficilmente ci possa intrare un' altra Parte.

Discepolo. Non mi negate Carissimo Maestro, per quanto mi ama, si u' è altra Regola, datimene contezza, acciò io non resta imperfetto di tal materia?

[-<f.104v>-] Maestro. Discepol mio, ui dico, che le regole, e li pensieri de Musici Compositori sono infiniti, mà uoi bisogna farla di modo [moda ante corr.] la sua Compositione, che non ui sia campo di ponerci, altra Parte, e che li tramezamenti siano di Consonanze ò maggiori, ò minori, per che, ponendoci spesso delle Consonanze perfette all' horà si puo [[se ci]] aggiongere un' altra parte. Si che, hauendolo auuertito di quanto l' è necessario, non li resta altro da sapere, solo, che componendo il suo Concento à imitatione d' un' altro Concento, [[cerca]] [uedere corr. supra lin.] in ogni modo d' imitarlo non solo nelle fughe, mà ancora d' ogn' altro tramezamento, che in quello ci è stato dal Musico [Musica ante corr.] [[com]] composto. E quando si compone il Concento senza nessuno obligo d' imitatione, all' hora lo potrà comporre con l' osseruationi accendate di sopra, et in questo procedendo non se farà [fa ante corr.] errore, e sarà perfetto, e dottamente composto il Concento.

Discepolo. Ho di bisogno adesso l' Essempio del Duo promessomi?

Maestro. Già lo tengo composto nella memoria, et adesso lo notarò, [[c]] che [sia add. supra lin.] fatto ad imitatione dell' istesso Madrigale Che più foco al mio foco.

[-<f.105r>-] Duo fatto a imitatione

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.105r; text: Canto, Alto, Che più foco al mio foco ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in foco. Mentre dell' arder mio ui cal si poco. Ahi poco uostro honore] [CERDIA 078GF]

[-<f.105v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.105v; text: Residuo, ueder la morte in uoi ueder la uita d' un uostro fiamante Ò luci de uostr' occhi altere, e sante Per che non dat' aita Non è quel foco in uoi ch' arde, et infiamma. Per che dunqu' altro foco ò altra fiamma.] [CERDIA 079GF]

[-<f.106r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.106r; text: Residuo, honore ueder la morte in uoi ueder la uita d' un uostro fido amante O luci de uostr' occhi altere, e sante Per che non dat' aita Non è quel foco in uoi ch' ard' et infiamma Per che dunque altro foco, ò altra fiamma.] [CERDIA 080GF]

[-<f.106v>-] Discepolo. Il non intendere, il non sapere le raggioni di questa Prattica Compositione, mi dà occasione che io spesso dimandi à uoi car Maestro altri dubbij che non intendo, e principalmente intorno di questo primo Componinimento à due uoci, fatto sopra il Soggetto del Madrigale dell' Archadelt.

Maestro. Hò a caro intendere i suoi dubbij?

Discepolo. Poiche per sua cortesia mi concede licenza ch io li dica la mia opinione. Dico, che mentre m' hauete poco auanti data Regola, che facendosi alcuna Imitatione sopra d' alcun Soggetto, quella debba farsi, che habbia del simile del Soggetto, mà dissimile in quanto alle Parti, che fanno il Soggetto, e preciso nel principio del Duo, che la Fuga la fanno le stesse due parti del Soggetto?

Maestro. Conosco chiaro ch' hauete bisogno di [-<f.107r>-] risposta, e sarà questa, Che quanto ui è di buono, e d' osseruanza in detto Duò, è che l' hò prinpiato in tal maniera; anzi s' hauesse fatto il contrario l' Imitatione della prima fuga, non sarrebbe uera, e legitima Fuga; per che, mentre la Fuga procede di due maniere, e che il Contralto la canta diuersamente di quella del Soprano [Sopra ante corr.], necessariamente bisogna procedere cosi. Aggiungo di più, che se la detta Fuga fosse stata fatta con una sola Parte, con pausare la Seconda Parte, con la Fuga contraria, sarebbe stata poco auuertenza del Compositore; per ciò che, quando due Parti cominciano insieme con due maniere di fughe, per Regola stabbilita da Musici Antichi, e Moderni, hanno uoluto, che in tal modo si debba procedere, e si fà à fine, acciò il Cantore non tarda del [-<f.107v>-] suo cantare. Anzi, à questo preposito, uoglio auisarlo [auisarli ante corr.], che uolendo fare alcuna imitatione, e che sia ben fatta, [[cerca sempre]] [ueda di corr. supra lin.] non partirse dal procedere del Soggetto [Sogge ante corr.], E quando si procede con una Fuga sola, all' hora il Compositore è obligato, quando il Concento è à più di due uoci, se la fuga la comincia il Basso del Soggetto. L' Imitatore la può fare cominicare con la parte del Contralto, e se la Fuga la farà prima il Contralto, l' Imitatore la può fare cominciare appresso con il Basso. E quando il Soggetto cominciarà la Fuga col Tenore, la farà appresso il Soprano, e se la comincia il Soprano la debba cominciare appresso col tenore, imitandosi l' una Parte con l' altra, e cosi in questo modo, non solamente se fà l' Imitatione uera, mà si osserua la Spetie del Tono con lo quale si compone il Concento.

[-<f.108r>-] Discepolo. Hò intso molto bene, tutto quello che poco auanti s' e detto, resta appresso darmi contezza, come hò da regolarmi, quando uorò comporre un Concento à Tre uoci?

Maestro. Sono molte le regole di questa materia, mà cercaremo dirne breuemente di quelle che son più uere e più osseruate. E principalmente deue auuertire il Compositore [quando add. supra lin.] uorrà comporre un Terzetto, hauerà da osseruare, quando s' entra con la Terza parte, ò per far Fuga, ò per altro pensiero del Compositore, fare, che sempre [[in mezo]] [cosi corr. supra lin.] sia la Consonanza di mezo, per che la uera propieta d' un Terzetto, consiste, dou' è la parte di mezo. Vedi Franchino de Harmonia Instrumentorum nel Capitolo ii del 3. libro ci lo dichiara dottamente, E quando il compositore componera [-<f.108v>-] un Terzetto à imitatione, debba osseruare l' istessa Regola ch' habbiamo detto poco auanti; e questo basta intorno la Compositione à tre uoci.

[Discepolo corr. in marg.] [[Maestro]]. Vego pur troppo c' hauete detto à bastanza dello comporre à due, et à tre uoci; ma notatimi di gratia l' Essempio à tre uoci, accio mi possa essemplare, di comporlo anch' io, osseruatamente.

Maestro. Certo che n' hauete bisogno, per che la Teorica, senza la Prattica, poco giouamento rende à ciaschedun [[a]] della sua professione, e per ciò uò appresso notaruj [notarue ante corr.] un Terzetto, che sia composto à imitationi [imitatio ante corr.] sopra l' istesso Madrigale dell' Archadelt, che dice (Che più foco al mio foco)

Terzetto fatto à Imitatione

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.108v; text: Canto, Che più foco al mio foco, ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in foco] [CERDIA 081GF]

[-<f.109r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.109r; text: Residuo, Canto, Alto, <...>, Tenore, Dunque dell' arder mio ui cal si poco Ahi, Che più foco al mio foco, ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in foco] [CERDIA 081GF]

[-<f.109v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.109v; text: Residuo, Canto, Alto, poco uostro honore ueder la morte in uoi ueder la uita d' un uostro fido amante O luci de uostr' occhi altere, e sante Per che non dat' aita Non è quel foco in uoi ch' ard' et infiamma] [CERDIA 082GF]

[-<f.110r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.110r; text: Residuo, Alto, Tenore, amante Ò Luci de uostr' occhi altere sante, Per che non dat' aita Non è quel foco in uoi ch' ard' et infiamma, poco uostro honore ueder la morte in uoi ueder la uita d' un uostro fid' amante] [CERDIA 083GF]

[-<f.110v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.110v; text: Residuo, Canto, Alto, Tenore, infiamma Per che dunqu' altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 084GF]

[-<f.111r>-] Discepolo. Mi uiene ancora un dubbio da dimandare, come hauete osseruato nel Terzetto passato di battere le quarte per salto?

Maestro. Gli Musici moderni hoggi l' osseruano nelle loro Harmonie, tra quali Pomponio Nenna in quel suo Madrigale [Madriga ante corr.] à cinco uoci (Dhe scoprite il bel seno) quali Interualli quando sono accompagnati dalle loro Seste fanno dolcissimo effetto, se ben questo procedere moderno non l' hanno uoluto usare gli Antichi musici, non che non l' hauessero saputo questa Regola; mà per che non era in uso à loro tempo

Discepolo. Poiche m' hauete detto la raggione, uorrei si cosi li piace, ch' appresso se raggionasse della Regola dello comporre à quattro uoci?

Maestro. Sopra di questa dimanda li rispondo, che il Comporre à Quattro uoci, haue più del facile, che il comporre in Terzetto, atteso il Compositore procede [-<f.111v>-] per ordine qui distribbuire le Quattro Consonanze, cioè quando il Tenore starà Terza sopra al Basso, la Parte del Contralto si ponerà nella Quinta, et il Soprano starà all' Ottaua, E s' il Tenore si ponerà una Quinta sopra al Basso, il Contralto si ponera Ottaua, et il Soprano in Decima, e cosi procedendo per ordine con l' altre consonanze deriuate, cosi nell' ascendere con le Parti, come nel Discendere. Anzi nel fare le Cadenze a Quattro uoci caminano anco elle per ordine senza difficolta, che quando il Tenore ò altra Parte batte la Dissonanza Quarta l' istessa Parte la saluarà con la Terza sua Consonanza propinqua, ò uero l' undecima si saluarà con la Decima, la Settima Dissonanza si saluarà con la Sesta, e la Quartadecima si saluarà con la Terzadecima. E quando la Compositione à Quattro uoci sarà principiata con fuga, hauerà d' auuertire il Compositore di procedere, che le Quattro [-f.110r <recte f.112r>-] Fughe procedeno per la Spetie del Tono, che hauerà principiato la prima fugha, et ancora, quando per lo mezo della dotta compositione, procede à due uoci, farà che le due Parti procedano con Consonanze imperfette, per che queste fanno meglio sentire, che il battere spesso con Consonanze perfette, e si farà cantare à tre uoci, all' hora potrà procedere del modo, come habbiamo mostrato nell' essempio del Terzetto passato.

Discepolo. M' hauete detto assai di questa materia, e per ciò la priego non mi manca di notarmi l' essempio, mà che sia fatto à imitatione sopra l' istesso madrigale dell' Archadelt.

Maestro. Il Comporre un Concento à Quattro uoci fatto à imitatione d' un' altro Concento ancora à Quattro, difficilmente si può comporre, senza che non si procede dell' istesso modo come il Soggetto principale, mà per darui contento farò di maniera, che l' Imitatione proceda al meglio che può, e che faccia bel sentire.

[-<f.112v>-] Madrigale à 4. fatto à imitatione

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.112v; text: Canto, Alto, Che più foco al mio foco ò fiamm' al core Donna s' io uiuo infoco Dunque dell' arder mio ui cal si poco. Ahi poco uostro honore] [CERDIA 085GF]

[-<f.113r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.113r; text: Tenore, Basso, Che più foco al mio foco ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in foco Dunque dell' arder mio ui cal si poco. Ahi poco uostro honore] [CERDIA 086GF]

[-<f.113v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.113v; text: Residuo, Canto, Alto, uostro honore ueder la morte in uoi ueder la uita D' un uostro fid' amante, O luci de uostr' occhi altere, e sante, Per che non dat' aita Non è quel foco in] [CERDIA 087GF]

[-<f.114r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.114r; text: <Concento a Quattro uoci> fatto a imitatione, Canto secondo, Canto primo, Alto, Tenore, Basso, Che più foco al mio foco ò fiamm' al core Donna s' io uiuo in foco] [CERDIA 088GF]

[-<f.114v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.114v; text: foco Donna s' io uiuo in foco Dunque dell' arder mio ui cal si poco] [CERDIA 089GF]

[-<f.115r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.115r; text: poco Ahi Ahi poco uostro honore ueder la morte in uoi ueder la uita d' un] [CERDIA 090GF]

[-<f.115v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.115v; text: d' un uostro fid' amante Ò luci de' uostr' occhi altere, e sante] [CERDIA 091GF]

[-<f.116r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.116r; text: Per che non dat' aita Non e quel foco in uoi ch' ard' et infiamma Per che dunqu' altro foco ò altra] [CERDIA 092GF]

[-<f.116v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.116v; text: foco ò altra fiamma Per che dunqu' altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 093GF]

[-<f.117r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.117r; text: Residuo, Tenore, Basso, poco uostro honore ueder la morte in uoi ueder la uita D' un uostro fid' amante Ò Luci de uostr' occhi altere, e sante, Per che non dat' aita Non è quel] [CERDIA 094GF]

[-<f.117v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.117v; text: Residuo, Canto, Alto, foco in uoi ch' ard' et infiamma. Per che dunqu' altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 095GF]

[-<f.118r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.118r; text: Residuo, Tenore, Basso, Non è quel foco in uoi ch' ard' et infiamma. Per che dunqu' altro foco ò altra fiamma] [CERDIA 096GF]

[-<f.118v>-] Discepolo. Haurei caro ueder, si gli è grato un' altro Essempio à cinco uoci, e che sia composto à imitatione sopra l' istesso Madrigale.

Maestro. Il Veder, l' Essempio è poco cosa, mà bisogna che uoi intendiate prima la Regola di tali Componimenti; mà per non dilungarmi nel raggionare ui l' accindarò breuemente, per che il Comporre à cinco uoci si osserua, che sempre una delle cinco Parti, bisogna che canta ò in Ottaua, ò in Quintadecima, ò con l' altre sue deriuate, ò in Vnisino con un' altra delle Quattro Parti, E tal procedere si fà per necessità atteso [atte ante corr.] le Consonanze, come nel principio del Primo Raggionamento habbiamo [habbia ante corr.] mostrato [<non> <..>lo che <Quattro> add. in marg.]; ma uolendo procedere con fughe, si osserua l' istessa Regola dello comporre à Quattro uoci [ateso add. sub lin.] ben uero, che la Quinta parte. può farsi che sia ò un Basso, ò un' altro Tenore, e cosi con l' altre parti. S' attento ancora di non procedere troppo estremo con le più autentiche, accio le uoci possanto cantare con più comodità, e per che di sopra me hauete richiesto l' Essempio, ue lo notaro qui appresso, che [ui siano add. supra lin.] [[siano]] due Soprani, accio sia più diletteuole.

[-<f.119r>-] Discepolo. Si suol dire, che la fame caccia la Fiera dal Bosco; cosi son' io, che essendo affamato di saper tutte le raggioni della Musica, mi sprona de dimandarli altre regole intorno della Compositione.

Maestro. Gia, che u' hò mostrato la Regola, e l' Essempio dello comporre à Cinco uoci, credo, che questo ui bastà, purche uoi ui essercitate in detta Prattica, Ben uero, che non resta altro da dire, solo che la Regola di far Canoni: Il procedere de quali è diuerso, di quello, che in sino ad hora habbiamo mostrato. Si che, uolendo egli far studio intorno di questa materia, potrà uedere i Scritti miei posti in stampa nel Libro intitolato Prattica Musicale, che in breue tempo ne sarete intendente.

Discepolo. Di gratia car Maestro non mi lascia questo peso di uedere altri libri, per ciò che, non sono atto solo col leggere intendere bene le raggioni di questa materia; [-<f.119v>-] mà hò necessario della Voce uiua et anco dell' essempi.

Maestro. Per non far che resti mal contento, uò pigliare ancora questa fatica. E per ciò bisogna auuertire, che sono infinite le regole, e le uariationi de Canoni, per il che à uolerle mostrare tutti, richiederebbe un Raggionamento fuor di modo [mo ante corr.] lungo; non pero, per adesso, mostraremo Otto maniere di Canoni, doue cominciarà à cantar la Guida, che è la Parte, che porta il Canone, e la Parte Consequente che hauera da sequitar la Guida, ò dalla parte graue, ò dalla parte acuta, se mostrà per Segno doue starà signato questa Cifra cosi [signum] qual Segno si dimanda Presa, e doue la Parte Consequente hauerà da fermare si pone quest' altro Segno cosi [signum] che si dimanda Coronata, E s' il Canone hauesse da ritornare dal principio si pone quest' altro segno cosi [signum] che si dimanda Ritornello. [-<f.120r>-] S' hauerà da osseruare di più, che la parte Consequente habbia da terminare tanto prima della sua Guida quanto aspetta di pause nel prinicpio, e procedendo d' altra maniera, tali Componimenti non fanno buona riuscita. Dico ancora, che nel mezo del Canone non si debba ponere delle pause, maggiormente quando sarà composto à due uoci, mà si sarà composto à tre ò quattro uoci, si concede di procedere che aspetta una, ò al più due pause di Semibreue.

Discepolo. Hò gran disederio uederne alcuno Essempio di essi.

Maestro. Per che u' hò promesso per adesso notarli Otto maniere di Canoni farò ch' il Primo procede all' Vnisono, e che sia composto del Primo Tono, procedendo per ordine in sino all' Ottauo Canone, e che anco ui sia l' osseruatione de tutte le spetie de Toni. Il Secondo Canone sarà fatto la Seconda alta, il Terzo, alla Terza alta, il Quarto, alla Quarta alta, cosi ancora il Quinto, il Sesto, il Settimo, e l' Ottauo Canone.

[-<f.120v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.120v; text: Canone all' Vnisono, Canone alla Seconda alta] [CERDIA 097GF]

[-<f.121r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.121r; text: Residuo, Canone alla Terza alta] [CERDIA 098GF]

[-<f.121v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.121v; text: Canone alla Quarta alta, Canone alla Quinta alta] [CERDIA 099GF]

[-<f.122r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.122r; text: Residuo, Negra col punto, Canone alla Sesta alta] [CERDIA 100GF]

[-<f.122v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.122v; text: Canone alla Settima alta, <...>, Canone all' ottaua alta, semibreue] [CERDIA 101GF]

[-f.120r <recte 123r>-] Discepolo. Dottamente si è dimostrato nella formatione delli Otto Canoni, che la Conseguente hà proceduto di sopra la Guida, però io haurei à caro che appresso mi dessi Regola, come m' hò da regolare di comporre altri Canoni; mà che la Guida procederà che le sue chorde uadano da sopra la sua Conseguente?

Maestro. Questa Regola che cercate di sapere hora, non sarà tanto difficile, mentre ui sete bene essaminato nello procedere dell' Otto Canoni passati, che questi che si componeno che la Conseguente uada di sotto, si osserua l' istessa Regola, come hauete ueduto con gl' altri, è ben uero, che la Cifra, et anco la Coronata, le quali sono Segni che dimostrano doue comincia à cantare, e doue finisce la Conseguente si scriueno dalla parte di sotto della Guida per essere che essa Conseguente canta sotto la sua Guida. Il segno della fine, se nel Canone ci sarà occasione che si ritorna più

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.123r] [CERDIA 102GF]

[-<f.123v>-] uolte se ci scriuera l' istesso segno che è questo [signum] Nello quale denota che cosi la Guida, come la Conseguente ritorna à cantare dal principio.

Discepolo. Dicami ancora Caro Maestro: Mentre uò comporre un Canone alla Seconda bassa, e per che sò che la Conseguente procede con diuerse figure di quelle della sua Guida, come m' hò da regolare, acciò procedano bene ambedue parti.

Maestro. Veramente il uostro dubbio non è di poca importanza, per ciò, bisogna ch' il Compositore stia molto accorto di procedere con la sua Guida per interualli che facciano poi con la Conseguente sonante, e fuggire quanto si può di non battere per salto, cosi ascendendo, come discendendo dalle quarte per salto, per che alle uolte suoleno riuscire false con la parte Conseguente, e cosi ancora se deue auuertire quando con la guida si procede con interualli [-<f.124r>-] più piccoli, per che battendo con la Guida un' interuallo di Terza maggiore, chiaro sta, che la sua conseguente mentre procede una Seconda bassa che detto Interuallo di Terza maggiore, diuenta Terza minore, il simile può accadere nell' Interualli più minuti. Si che, questa è la maggiore auuertenza che debbe hauer l' accorto Principiante Compositore.

Discepolo. Per conchiudere mi manca darmene Essempio di questi Canoni fatti per sotto la Guida et il [primo add. supra lin.] sia quello che procede. alla Seconda bassa; mà che ambedue Parti Cantano per bmolle, hauendomi mostrato l' altri Canoni che Cantano per [sqb] quatro.

Maestro. È poco richiesta questa, e uò darli sodisfatione, anzi che questi Canoni composti per bmolle riescono di buona gratia, per esserno l' altri fatti per b quatro.

[-<f.124v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.124v; text: Canone alla Seconda bassa] [CERDIA 102GF]

[-<f.125r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.125r; text: Canone alla Terza bassa, Canone alla Quarta bassa] [CERDIA 103GF]

[-<f.125v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.125v; text: Residuo, Canone alla Quinta bassa] [CERDIA 104GF]

[-<f.126r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.126r; text: Canone alla Sesta bassa] [CERDIA 105GF]

[-<f.126v>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.126v; text: Canone alla Settima bassa, Canone alla Ottaua bassa.] [CERDIA 106GF]

[-<f.127r>-] Discepolo. È da sturpire ueramete Car Maestro, hauendo considerato, che nella Prattica Compositione ui siano tante sorti di regole, e l' una uariata dell' altra, e credo che non d' altronde nasce, solo che dal Musico che sarà perfetto Contrapontista?

Maestro. Senza dubbio. hauete concluso bene, et è cosa chiarissima che l' harmonie buone sono composte dal Musico intelligente, e che sia molto prattico?

Discepolo. E per ciò Car Maestro sapendo certo che uoi ne sete dottissimo dell' Arte della Musica, e preciso sopra la materia di Canoni, desidero se non l' è à noia dichiararmi alcun' altra Regola intorno di essi; mà il tutto sia detto con facilità?

Maestro. Per non mancar del mio debito nè dirò alcune delle più necessarie, e per ciò s' auuerte che gli Musici Dotti Sogliono comporre alcun' [-<f.127v>-] altri Canoni à due uoci, e che una parte canta sopra un' altra parte, mà per contrarij moti, e tali Canoni non sono più sciolti, mà obligati, per esserno composti con altre osseruationi, per che si bene una parte dirà l' istesse figure per contrarij moti, non però non seruerà i medesimi Tuoni, e Semituoni, anzi, che ne i detti Canoni potrassi mutar il Canone principale, e far cominciarla la parte Conseguente, e dar le pause à quella parte che per inanzi hà fatto la Guida. Mà auuertasi, che uolendo il Studente comporre simili Canoni, che nelle parti, che procedeno per moto contrario, che non ui cadono alcune Quinte false, ò uero imperfette, fatte senza regole, e non usare altro, che le Consonanze perfette, et imperfette, lasciando da [-<f.128r>-] parte ogni sorte di ligamento, per che le dissonanze ligate non [sono add. supra lin.] à proposito.

Discepolo. non mi manca altro, sol che uderne l' Essempio.

Maestro. Senza, dubbio che senza l' Essempio non potete intendere bene la Regola, et ui lo notarò qui appresso.

Canone per Contrarij moti.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.128r] [CERDIA 107GF]

[-<f.128v>-] Discepolo. Veramente hò trouato, di quanto poco inanti m' hauete auisato, e principalmente che non si possono fare ligamenti con dissonanza, per ciò che con la Conseguente non si possono saluare dalla parte di sopra, anzi ci conosco un' altra difficultà nella parte Conseguente che difficilmente si può cantare del modo come canta la Guida, mà cantandosi con libro alla riuersa sarà più riuscibile il cantarlo. Si che car Maestro hauendomi accindato poco inanti che l' istesso Canone si può cantare, che la Conseguenta sia la Guida, e che la Guida sia la Conseguente, non mi manca per quanto mi ama darmene notitia.

Maestro. Fate che la Guida aspetta l' istesse due pause di Semibreui, e che la Conseguente comincia à cantare che il Canone riuscira mirabile, mà per farui capiri meglio la regola ui notarò appresso la Resolutione del detto Canone, come con più facilità appresso ui potete essemplare.

[-<f.129r>-] Resolutione dell' ante Canone per contrarij moti. Che la Conseguente è fatta Guida, la Guida Conseguente.

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.129r] [CERDIA 108GF]

Discepolo. Hò cantato, et essaminato l' osseruationi del sopradetto Canone, e ueramente il procedere di esso m' hà dato molto sodisfatione, per il che si u' è altra regola da far Canoni, non manchi di faurime!

Maestro. Conosco chiaramente Discepol mio, che è più [-<f.129v>-] grande il uostro desiderio di saper tutte le regole di questa materia di Canoni, che non sono le forze mie di saperle con facilita dichiararle, non però, per essere egli [mio add. supra lin.] affettionato Discepolo, uedrò scoprirle un' altra Regola da far Canoni Enigmmatici [Enimmatici ante corr.], e saranno, quando due, ò tre, ò più parti cantaranno sopra un' istessa parte, la resolutione de quali si caua dalle parole ò latine, ò uulgari, che da Compositori sono scritte sopra di detti Canoni, e questa è la maggior difficultà che hanno questi Conponimenti, per che del resto si componeno con l' istessa Regola, come sono composti l' altri Canoni passati.

Discepolo. Credo, che con hauerno un poco d' Essempio ciò ne sarà più facile nel comporre delli simili?

Maestro. Per uostro documento notarò un Canone Enigmatico con le parole latine, e che ui sia un' altro Canone Enigmatico con diuerse parole latine. Eccolo qui appresso

[-<f.130r>-] [Cerreto, Dialoghi armonici, f.130r,1; text: Canone Enigmatico à 2 uoci, Breui Tempore sequere me] [CERDIA 109GF]

Discepolo. Hò inteso bene il Soggetto delle parole dell' Enigma, et anco l' hò cantato, e riesce gratioso, ci manca appresso di notarmi l' altro Canone fatto sopra dell' istesso Canone?

Maestro. Già che l' haueuo composto, per questo lo notarò qui appresso, e che ui sia l' altro Enigma. e si potranno cantare à quattro uoci.

Canone Enigmatico Composto sopra al sopradetto Canone

[Cerreto, Dialoghi armonici, f.130r,2; text: Serua mandata] [CERDIA 109GF]

[-<f.130v>-] Discepolo. Le parole del Secondo Enigma [[[suo]] add. supra lin.] mi paiono più, [[<ancora> più]] oscure di quelle del primo [[Enigma]], per ciò hò caro intendere [[da sua Signoria]] la [sua add. supra lin.] Resolutione?

Maestro. Sappi Discepolo, che le parole del Secondo Enigma non sono cosi oscure come uoi dicete, per che mentre l' Enigma dice (Serua mandata) s' intende, che cosi la sua Guida, come la sua Conseguente haueranno da osseruare tutto quello che haue osseruato la Guida, e la Conseguente del primo Canone. E per che la Conseguente del primo Canone prima che comincia à cantare bisogna che pausa due pause di Semibreue, il simile tocca à fare alla Conseguente dell' Ante Canone, e per ciò l' Enigma dice Serua mandata, e cosi s' intende la sua dichiaratione Del resto non dico altro, mentre hauete inteso l' espositione dell' altro Enigma.

Discepolo. L' hò inteso benissimo, per che altro non denotano le parole del primo Enigma, che la Conseguente habbia da cominciare à cantar la sua parte dopo che hauerà pausato una pausa di Breue, che importa due pause di Semibreui, e seguire la sua Guida con le stesse [-f.128r <recte f.131r>-] figure insino al suo luogo determinato, del che n' hò fatto l' espirienza. hauendolo cantato, non solamente à due uoci, mà insieme con l' altro Canone.

Maestro. Mi piace molto, che del tutto siate capace, e che non habbiamo perso il tempo.

Discepolo. Per certo, che sono rimasto sodisfatto di quanto hò richiesto al mio dolce, e car Maestro, e la ringratio delli fauori che hò receputi da lui, hauendomi ridotto che sappia dar conto [delle raggioni add. supra lin.] dell' harmonica facoltà?

Maestro. Del tutto bisogna rendere gratie al Sommo Fattore dell' Vniuerso, che ne hà dato lume, à me di raggionarne, et à uoi d' intenderle, e cosi restamo tutti insieme con una istessa uoluntà di laudare, e benedire il nome di Jesu, e di Maria. Amen.

Finis

Anno 1626. Mensis Ianuarij.