Saggi musicali italiani

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Author: Doni, Iouanni Battista
Title: Discorso di Giouanni Battista Doni sopra il recitare in scena con l' accompagnamento d' instrumenti musicali
Source: Florence, Biblioteca Marucelliana, MS A CCXCV.8, <f.1r-11v>
Graphics: DONDIS 01GF

[-<f.1r>-] Discorso di Giouanni Battista Doni sopra il

Recitare in Scena con l' Accompagnamento d' Instrumenti

musicali,

All' Illustrissimo [[et Eccellentissimo]] Signor Don Camillo Colonna

Non ho creduto poter secondar' meglio i generosi pensieri di Vostra SignoriaIllustrissima, [[et il]] [e quel corr. supra lin.] desiderio ch' ell' ha diresuscitare nel suo Principato Academico l' antica gloria del nome Romano; almenonella maestà e squisitezza de' più eruditi spettacoli quali son' gliscenichi [et in specie add. supra lin.] Tragichi [[massimamente]] che col farealquanto di reflessione [[(]] oltre quello che ne ho discors' in un opera a posta(benche [[più tosto]] [solo corr. supra lin.] abbozzata, [[che]] [e non corr.supra lin.] finita) intorno al canto scenico; [[et in specie]] [e specialmente intornocorr. supra lin.] all' accompagnamento de gl' Instrumenti con la semplice Recitationedi fauella: per quanto però mi concede un Discorso tumultuario, nato fra[[mille]] cento sorti d' occupationi e disturbi di mente; più tosto dagl'ardente desiderio che tengo di seruirla; e [[d]] [dalla corr. supra lin.] stima[[che]] [ch' io corr. supra lin.] fò delle sue [[ueramente]] [nobilissime etcorr. supra lin.] heroiche qualità; che da alcuna ambitione d' ostentare rara epellegrina eruditione: benche [ueramente add. supra lin.] il mio genio [[ueramente]]sia portato a certa sorte di studij [[di]] reconditi e comunemente quasi derelitti;conoscendo d' io [[fo]] [forse corr. supra lin.] in questi giouar' [[forse]]più al publico, che in <altri> più graui in apparenza; maambitiosamente abbracciati da molti. Però lasciando da banda molte cose che sipotrebbono dire della diuisione delle uoci in tre specie [-<f.1v>-] continua,come è quella della semplice fauella Interuallata; quale si ode nel uero canto;e <Mediana>; come quando si recitano i Poemi, per <testimonianza> d'Albino musico latino appresso Boetio: e che <differenza> sia tra la continua etinteruallata (del che ne <accenna> alcuna cosa Aristosseno [[nel]] [sul corr.supra lin.] principio de' <suoi> Elementi harmonici) et in che consistino gl'<accenti> et in particolare quelli della nostra [[fauella]] [lingua<Italiana> corr. supra lin.] et <in> che differisca la sua Pronuntia dall'antica dell' Idioma Latino e Greco: e da che nasca quella gran'<diuersità> d' aria che si sente nella loquela de' francesi e spagnoli laquale per altro [[si ser]] ha stretto parentado <con> la nostra: e simili altrecose tralasciando (delle <quali> altroue ne ho discorso con qualchecuriosità) dirò <che> hauendo Vostra Signoria Illustrissima colsuo sagace ingegno riconosciuto molte imperfettioni, che si sentono nell' hodierna<musica> [[che]] de' Teatri; che dicono Recitatiua; et in tale <occasione>sendoli state suggerite da me molte utilità e <inconseguenze> cheporterebbe seco lo stile che <teneuano> gli antichi di non far cantare nelleTragedie i Diuerbij o Colloquij; ma solo i Cori; et alcuni soliloquij [[Patetici]][affettuosi corr. supra lin.] che diceuano Cantici; [[<di>]] et alladifficoltà che muouono alcuni che non darebbe [forse add. supra lin.] intero[[contento]] [gusto corr. supra lin.] il trapassare dalla semplice fauella al uerocanto [hauendo add. supra lin.] risposto che a questo anco c' era rimedio: poiche sipoteuano adoprare [-<f.2r>-] alcuni Instrumenti anco mentre gl' Attori fauellanosemplicemente in scena; resta che per sodisfare a i cenni di Vostra SignoriaIllustrissima (che appresso di me tengono luogo d' espressi comandamenti) io discorraalquanto di questa materia; rimettendo però sempre: il tutto al [[giuditio diVostra Signoria Illustrissima]] [suo finissimo giuditio corr. supra lin.], et diquesti altri uirtuosi signori Academici et all' Esperienza istessa; ch' ègiudice senza appello quando a lei legitimamente si ricorre.

L' Imperfettione maggiore di quest' hodierna musica teatrale consiste per miocredere principalmente in questo che [[quelle]] [le corr. supra lin.] parti de iDrammi meno affettuose come sono le Narrationi e Discorsi, massimamente lunghi; etanco tutti i colloquij, non si possono uestire di tal melodia che presto non generitedio et fastidio, ne gl' uditori: imperoche, se si compone ariosa e uariata<assai> di corde e cadenze, non fà a proposito altrimenti anzi sarebbecome se un segretario in materia di negozio uolesse riempire la lettera di concetti etornamenti Rettorici. Se si fà semplice e ricercante poche corde, comecomunemente s' usa (et non senza ragione) presto ne segue il tedio e satietàsopradetta; poiche quella similitudine di [[p]] cadenza ha non so che di sazieuole,che molto dispiace a chi non è della musica inamorato affatto [affetto antecorr.]: [[a segno]] et in certo modo non apparisce ne canto ne fauella; ma un terzocontrafatto; che [[peruerti]] corrompe [[il]] il naturale; et con poco d' artifizio ilristora. Alla qual maniera di canto conuiene molto bene quella che disse Cesare ad unMal recitante. Si canis, recitas: si recitas, canis. [-<f.2v>-] E se uogliamogiudicare senza passione [[possiamo far ragione]] [uediamo <per> esperienzacorr. supra lin.] che di gran' lunga più ci diletta uno che con buon' garbofauelli che [se add. supra lin.] di tal melodia si serua [serue ante corr.]. Neè merauiglia: perche le cose <naturali> di rado o non mai ci uengono infastidio; doue le <forzate> et insolite presto c' attediano: come<auuerrebbe> se per [[una]] mezz' hora uedessimo saltellare <e> ballarechi che sia; con poca uarietà di figure o <istanze [istanza ante corr.]>;che senza fallo c' attedierebbe: doue il uedere ancorche lungamente passeggiare[alcuno add. supra lin.] non ci da noia <altrimenti>: perche è cosanaturale et ordinaria. Or che meno diletti questa sorte di musica che il parlareordinario, quando bene egualmente ui s' <accompagnasse> il conueneuol' gesto;credo che in gran' parte <nasca> dal mancarui quei [[continui]] piegamenti diuoce o siano [sia ante corr.] [[<uerso> il graue o l' acuto]] [ascendenti odiscendenti corr. supra lin.], che si sentono nella fauella e s' esprimono coluiolino: [[che]] [i quali corr. supra lin.] plasmata [[d]] si <dicono> da gl'antichi autori come Quintiliano: <benche> [[da i Retori cor]] da gl' Interpretiforse [[d]] tal <uocabolo> non sia inteso: l' uso de quali piegamenti, benche<adoprati>: souerchiamente, e doue non bisogna (come [[fanno i <poeti>succede hoggi a i po]] [ben <spesso> corr. supra lin.] far' sogliono quelli che<recitano> i Poemi latini) si senta assai noioso; <tuttauia> contribuisce[[quasi tutta la]] [gran' parte della corr. supra lin.] dolcezza alle melodie quandosobriamente s' adopra: come si conosce nel <canto> humano, e ne gl' Instrumentida fiato. [[Onde <non> potendosi quasi pur sentendosi]] [Quindj auuiene che nonsentendosi tal' addolcimento corr. supra lin.] in queste musiche [-<f.3r>-]Recitatiue, mentre proferiscono tante sillabe sotto un' istesso tuono [[che]] [(il checorr. supra lin.] Fortunatiano retore chiama con uoce Greca Monotonia) [[e non si]][ne meno corr. supra lin.] ricompensandosi [ricompensando ante corr.] questa perditacon quella uarietà [[d' interu]] che si sente nelle cantilene formate, qualmiracolo sarà se riescono in fatti [si add. supra lin.] tediose? A ciòs' aggiugne l' usanza che hanno molti [[recitanti]] Cantori Scenichi, per uolereesprimere il parlare familiare (nel che si credono con errore popolare che consista l'eccellenza di quest' arte) d' abbassare tanto l' ultime sillabe, lasciandole quasicadere di piombo, che appena [[si]] si sentono da quelli che sono [[S]] sotto lascena, non che da i più lontani: la qual' cosa da anco tanto maggior' fastidioall' orecchie quanto il [[trapasso]] transito che si fà dal canto formato asimili uoci languide e più distante e percettibile [[q]] che quando solo siparla: onde non si può dire che cantino perche tali sillabe si proferiscono conuoce di parlare sommesso; ne che parlino ueramente, già che le precedentisillabe erano formate con uoce sospesa e ferma, quale s' ode nel uero canto. [[Onde]][<A> tal che corr. in marg.] per parer' mio tal confusione et imbastardimento dicanto e di fauella non è altrimenti lodeuole, [[contro l' opinione comune: nemai si trouerà]] [(benche l' opinione comune sia in contrario) [<massime>perche <assai> spesso queste <due> cose diuerse <si> uniscono o<mischiano> tra <loro> in quel grado <nel> quale più<sono> [[differenti]] <lontane> et hanno <meno> d' affinità.<Ciò> [[s]] succede <quando> a quelle <più> sommesse<(che> sono il <primo> grado della <fauella>) s' <accoppiano>i Passaggi <vocali>, che <possiamo> mettere per l' <ultimo> gradodel <cantare> add. in marg.] Ne anco si trouerà corr. supra lin.] [maiadd. in marg.] che da gl' antichi [ciò add. supra lin.] sia stata praticato,come forse si persuasero quelli che rimessero sù il cantare in scena; et loStile Recitatiuo (il qual però è più conueneuole a i PoemiHeroici e Rapsodie, che alla uera [-<f.3v>-] musica Teatrale) anzi apertamente[apertamd ante corr.] c' insegna <Plutarco> nel suo dottissimo opuscolo Dellecose <musicali> che la [l' ante corr.] [[antica musica]] [melodia corr. supralin.] Teatrale era [[molto]] [più dell' altre corr. supra lin.] uariata et<artifiziosa>. Ma l' errore di coloro credo che nascesse <dal> uedere chela musica Madrigalesca (ch' è hoggi <la più> stimata etartifiziosa) poco uale in produrre <quegli> effetti che dell' antica si leggono:onde si persuasero <che> ciò [[<ne>]] auuenisse per essere troppoariosa, e poco <simile> alla fauella comune; e non da altre più uere<ragioni>: ciò è dalla breuità de' uersi [[dall' [dalleante corr.] intessere]] <dalle> repetitioni, e principalmente dall' intesserepiù arie insieme [[e non dare a una]] in uece di formarne una sola con quelpiù bel procedere [[et arte]] [di melodia corr. supra lin.] <che> sipuò; e dal far cantare insieme parole diuerse <con> molta perdita dell'intelligenza: oltre il danno che <recano> gl' affettati artifizij di fughedritte e rouescie et cetera et i souerchi condimenti di passaggi tanto <lunghi>e frequenti. Che quanto al resto l' esperienza [[e]] ci <mostra> che per muoueregl' affetti questa musica ariosa, <e> simile à i madrigali (massimequando tocca <corde> di uarij Tuoni) è molto più efficace diquella <semplice> e poco uariata; che per la maggior parte si sente <nel>Recitatiuo. La onde quanto più stimo che si debba <perfettionare> questaet [applicarla add. supra lin.] a quelle [quella ante corr.] parti de i Drammi che<ne> sono capaci; altrettanto credo che sia da <disprezzare> quell' altrache tiene il luogo del uero parlare: non solo per [-<f.4r>-] le ragioni altreuolte da me allegate di poter comporre le Attioni Dramatiche di più giustagrandezza; e di non hauer' bisogno se non de' Musici e cantori eccellenti; e digagliarda uoce et altre parti necessarie per l' attioni sceniche; e di risparmiare lafatica a essi et à i compositori; ma anco per diminuire il tedio a gl' Vditoriet accrescerli [acco ante corr.] il diletto con la uarieta [[del]] dell' attione; esopra tutto per renderla più uiuace, uerisimile, et efficace ad imprimersi negl' animi de gli spettatori, mediante la forza che si sente hauere una bella eleggiadra fauella, accompagnata [[d]] massimamente da buon' gesto; e [da add. supralin.] quel talento in somma che si richiede per ben rappresentare; che radeuolte sitroua ne i cantori. E che questo stile si tenesse da gl' antichi ageuolmente sicomprende dalla distintione che fanno i Grammatici [[latini]] antichi de i Diuerbij ecantici nelle Comedie latine; dicendo espressamente [Donato add. supra lin.] cheDiuerbia histriones pronuntiabant; cantica uero temperabantur modis non a poeta, sed aperito artis musicae factis, dalla [[differenza]] [diuersità corr. in marg.]che [[pone]] fà Diomede da i flauti che seruiuano a i Cantici a quelli che s'adoprauano per i Cori: dalla differenza che fa Aristotile dalle melodie [dalla melodiaante corr.] Coriche alle Sceniche; [[da un luogo]] [dall' autorità corr. supralin.] di Dionigi d' Alicarnasso doue c' addita un luogo delle fenisse d' Euripide, chenon è Coro e tuttauia si rappresentaua col canto; et da altre moltissime[[autorità]] [proue corr. supra lin.] che per breuità si tralasciano.[-<f.4ar>-] Merita ben qualche consideratione un luogo di Plutarco libro primodelle Questioni Conuiuiali Quaestio quinta doue citando Teofrasto ne' libri di Musicadice che i principij della Musica sono tre. Il dolore, Il Piacere e 'l furor' Diuino:perche ciascuna di queste tre passioni piega et cambia la uoce dal suo consueto stileet la fà auuicinare al canto come si sente ne' lamenti dolenti et perciògl' oratori ne gl' Epilogi. et gl' Histrioni nelle deplorationi pian' piano s'accostano al canto. Il qual' passo dimostra si che [[tu]] le Attioni Dramatiche non sicantauano per tutto: ma confesso che non proua che alcune loro parti si modulasserocon uero canto: poiche si potrebbe [[credere che]] dire che si come gl' oratori noncantauano ueramente perorando ma alzauano solo la uoce con Tuono forzato et imitanteil canto come hoggidi pure sentiamo; cosi facessero anco gl' Histrioni mentre siparagonano a gl' oratori. Ma se consideriamo che queste comparationi si fanno sempreproportionatamente è ageuole il replicare che l' Induttione che fàTeofrasto procede con proportione o come diciamo rispettiuamente cioè che l'espressione del dolore et della commjseratione [commoseratione ante corr.] faceuacambiare la semplice [-<f.4av>-] fauella de gl' Istrioni in un' uero canto et degl' oratori in una pronuntia tale che abusiuamente pur si dice canto, per una certaparticipatione e comunicanza d' accidenti: onde si può dire che nel modo loro[[cosi]] cantino cosi bene [[gl' o]] i Dicitori trasportati da quegl' affetti dolenticome gl' Attori Tragichi ne' loro modulati lamenti et Cantici che gl' Instrumenti.

[-<f.4v>-] [[Ma]] [[[che]] corr. supra lin.] [Che corr. in marg.] gl'Instrumenti poj si sonassero [[in]] per tutta <l' Attione> par che certamente sipossa raccogliere <da> molte [[proue]] [autorità corr. supra lin.] econgetture; delle quali alcune <anderò> toccando. Primieramente leInscrizzioni di Terentio ne possono far' fede con quei modi di parlare Acta Tibijsdextris, sinistris, paribus, imparibus, <sarranis> et cetera poiche non hauendole Comedie latine i Cori <e> uedendosi i Cantici in Terentio cosi breui e corti[[per]] [per corr. in marg.] essi soli, o tra uno atto e l' altro solamente <ui>fussero adopratj [adoprate ante corr.] [i flauti add. supra lin.] non parrebbe questomodo di parlare <conueneuole>, che la tale Comedia fusse stata<rappresentata> con tale o tale sorte di flauti. In oltre <Cicerone> ne'libri De Oratore attesta che molti spettatori <erano> tanto esperimentati che[[dall s]] dalla qualità del <suono> de flauti faceuano congettura qualpersonaggio <douea> uscir fuori: per essempio Antiopa, o <Andromacha> ondeè uerisimile che [[questo ancom] cominciassero a <suonare> prima cheuscissero gl' attori e poi non <abandonassero> mai. Questo anco par' che[[uoglia accennare Aristotile]] si comprenda da alcuni bassi rilieui <nei> qualisi uede un sonatore [[o]] o sonatrice di flauti <attualmente> sonarli, mentre inscena si rappresenta un <Diuerbio> o Colloquio: che tale senza fallo èquello <che> si uede d' un Padrone che batte un suo seruo, e <questo> chesi raccomanda: oltre che è anco credibile che <ciò> fussepraticato dalla diligenza de gl' antichi per [[sfuggire]] [ouuiare corr. supra lin.][-<f.5r>-] all' offesa che, come dicono, [[darebbe agl']] [riceuerebbono lecorr. supra lin.] orecchie de gli spettatori, per il trapasso dal parlare semplice alcanto; e da questo al parlare: [benche con ap] Con tuttociò intendo che gran'satisfazzione dessero già in Mantoua alcune Attioni fatte rappresentare dalDuca Ferdinando Principe molto erudito; le quali in [[p]] certe parti si cantauano etin altre semplicemente si recitauano senza [[alc]] altro aiuto d' Instrumenti: comeanco fu rappresentato il Mimo del Padre Stefonio nel Collegio Romano: che tuttauiapiacque assaissimo. Se però Vostra Signoria Illustrissima e questi SignoriAcademici giudicheranno meglio che s' adoprino gl' Instrumenti per tutta l' Attione emi si dimandera qual sorte mi paia più proportionata per quest' ufficio, senapensarui niente risponderò quelli d' archetto: poiche de' flauti, pifferi esimili da fiato non occorre trattarne: prima perche hoggi si sono quasi dismessisecondo perche non essendo le nostre sale di quella capacità a un gran' pezzode' Teatri antichi, questi possono assai bene supplire al bisogno: perche sono soaui,[[capaci di molta uari]] rassomigliante la uoce humana, e [[conseguentemente]][perciò corr. supra lin.] s' uniscono bene con essa, sono capaci di moltauarietà, et allungano il suono quanto si uuole. Eleggerei dunque per me unBasso di uiola di profonda e gagliarda uoce, con [[un']] un' uiolino: instrumento checon tutti si confà, et, se è sonato bene, riesce soauissimo, [[etè]] [et corr. supra lin.] molto patetico: rassomigliando in questo i cornettiet altri instrumenti da fiato. Il modo poi di sonarli [[sarà]] [potràessere corr. supra lin.] questo. Il Violon douerà seruire per basso continuoche consisterà in poche e lunghe note, sopra le quali il uiolino faràquasi continue [-<f.5v>-] diminutioni mentre gl' Attori parleranno Questi stessi[instrumenti add. supra lin.] continueranno il loro [[suono]] [ufficio corr. supralin.] <quando> comincerà alcun' cantico; passando [[da una]] [peròda corr. supra lin.] <qualche> semplice diminutione a un contrapunto piùartifizioso, e quale si richiederà dalla melodia <del> cantico. E perchei musici si seruono uolentieri dell' Instrumento di tasti per la facilità di<sonare> e perche ui è [[coupa di]] copia di molte consonanze [[siperpetuo]] si potrà allora opportunamente <adoprare> il nostro Cembalo[[ad ogni suono]] [Triarmonico corr. supra lin.] senza [[però]]<lasciare> però il Violone e l' Violino: [[benche]] [ancorche corr. supralin.] si doueranno cambiare i sonatori per darli riposo [et gl' Instrumenti stessicome più a basso si dirà add. in marg.]. Si potrà <anco>osseruare acciò il transito dalla [dal ante corr.] [[parlare al<cantare>]] fauella al canto sia meno apparente che si <può> ch' ilcembalo nel principio si suoni chiuso <o> in modo che dal solo cantore s' oda:il che <sarà> conforme alle massime de i rinouatori di queste<musiche> in Fiorenza: molto diuerse però dallo stile <antico>essendo certo che i Greci e Romani, non solo <non> celauano il suono de gl'Instrumenti; ma gl' <esponeuano> anco alla uista di tutti; adornando i sonatoridi sontuosissime e leggiadrissime uesti: il che <forse> non conuerrebbe a inostri cembali che sentono <troppo> dello studio, e della lucerna. Continuandola <melodia> de' Cantici si potrà a poco a poco alzare <il>coperchio di detto cembalo; acciò s' oda anco da <gli> [[udito]]spettatori [[senza curarsi di quelli anco <più>]] [etiamdio piùremoti corr. supra lin.] [-<f.6r>-] [[remoti]] senza curarsi di quelli chegiudicano meglio per nascondere più la musica, che la sola uoce si [[oda]][senta corr. supra lin.]; non considerando che [cosi add. supra lin.] la uirtù[[d]] e diletto della melodia si perde per la metà. Ma perche alcunodubiterà [forse add. supra lin.] che [[questo]] [tale corr. in marg.]accompagnamento d' Instrumenti col semplice parlare potrebbe distrarre [troppo add.supra lin.] gli spettatori e farli [[f]] meno attenti a quello che più importa;sappia che ciò non seguirà, ogni uolta che [[il suono]] la Sinfoniaconsista come ho detto in perpetue diminutioni: il quale suono perche è tantoueloce, uniforme, e senz' aria diletterà bene qualche poco; ma non potràper parer' mio [[distogliere la mente de gl' ascoltanti]] [[[se non per un' poco]]add. supra lin.] [[in p (massime se la]] [<distorsi> la mente de gl' ascoltantise non forse alquanto <nel> principio massime se corr. supra lin.] laqualità delle cose che si reciteranno; et la poesia et l' attione sia talequale si conuiene [[)]]; ma [[sia]] [doppo corr. supra lin.] [[sendosi]] [<che>si sarà corr. in marg.] riconosciuta [la semplice corr. supra lin.] [[l']]uniformità di tal sinfonia; senza [più corr. in marg.] badarui[[più]] s' attenderà al Dramma istesso uniuersalmente da tutti. In sommaperche [[tal]] [si fatta corr. supra lin.] Sinfonia non accorderà nediscorderà [gran' fatto add. supra lin.] con la uoce, recherà per sestessa qualche diletto; ma non impedirà l' attentione del Teatro: in quellaguisa che i sonagli si confanno bene con tutti [[gl' instrumenti]] [i suoni corr.supra lin.] benche habbino qualche differenza di graue et d' acuto, e non si uede chegenerino distrattione quando s' adoperano da i [[ballerini]] danzatori: [[benche]][con tutto che corr. supra lin.] siano cosa molto diuersa dal ballo. Il cheperò meglio si chiarirà con l' esperienza. Ma perche hauendo la fauellahumana qualche [[differenza]] [diuersità corr. supra lin.] di graue e d' acuto;la quale si può conoscere e notare da [[qualche]] [un corr. supra lin.] sagacemusico e d' ottima orecchia dotato; e per conseguenza trouarui qualche accompagnamento[-<f.6v>-] consonante in alcuno instrumento, e tanto più <che> noiuediamo [taluolta add. supra lin.] esprimersi [[da alcunj [alcuno ante corr.]]] col<uiolino> alcuni accenti e parole, che pare proprio <eschino> dalla boccahumana; e che tal uolta i musici <uogliono> che alcune parti delle cantilene sirecitino <semplicemente>, continuando tuttauia l' accompagnamento dell'<Instrumento>, quindi è che forse alcuno si potrebbe <imaginare>che quest' istesso da gl' antichi fusse <praticato>; et hoggi anco si potesserimettere in uso. <Ma> per dirne liberamente il mio parere la stimo cosa<tanto> tediosa e difficile da mettere in pratica (<massime> percheè quasi impossibile di pronuntiare <sempre> uno ò più uersinell' istessa maniera, [[che credo sempre pena perduta il cimentar per me temo<che> riuscirà sempre impresa uana et inutile e <quei>]] [e che lanostra lingua non ha uocali per natura lunghe, corr. supra lin.] [perche quei add. inmarg.] piegamenti di uoce che s' odono nella fauella <siano> tanto ueloci esfuggeuoli [[che]] a guisa delle <campane>, che appena si possono comprendere, ecompresi <che> [[sono]] [sono corr. supra lin.] subito scappano; e non come neluero canto <doue> la uoce fà le sue posate ferme e stabili) [che add.supra lin.] <temo> grandemente [[che]] quest' impresa non riesca sempre uana etinutile. E ben uero che con tutto che si suoni <con> cercare di far' consonanzecol parlare, pure in certe <esclamationi> e simili accenti acuti; e doue ilparlare si sente più <accorato> e quasi auuicinarsi al canto,potrà [forse add. supra lin.] il discreto <sonatore> se sarà disottile uolto e presto di mano; farui col suo <Instrumento> qualcheaccompagnamento consonante. Il che non potrà <partorire> se non buonieffetti.

Ma se non ostante queste difficoltà, tuttauia uorranno <questi>Signori Academici o altri uirtuosi far qualche tentatiuo <o> [-<f.7r>-][[Mentre si recita in scena parlando, se nel medesimo tempo si faranno sonare dueintrumenti un basso et un soprano per essempio un Violone et un uiolino; parràin qualche modo che accordino con la fauella il che forse nasce perche rinchiudendosiquegl' accenti della fauella fra gl' estremi graue et acuto dell' ottaue di dettiinstrumenti pare in certo modo che uenghino terminati; e cosi si [[rendino sonori oemmeli e stabili come le uoci del canto uero]]]] nobile impresa [[con alcuneauuertenze credo]] non è da disperare del buon' essito del negozio: pur che s'habbino alcune auuertenze: le quali saranno queste. [prima add. supra lin.] che siconsulti e proui [[la cosa]] questa cosa con l' interuento di persone [[giuditiosesincere]] non solo dotate di buon' [[gu]] [gusto et corr. supra lin.] [<nobile>add. in marg.] udito et pratichi nella [nelle ante corr.] [[cose]] musica [musicaliante corr.], ma sincere, industriose, perspicaci et di buon' giuditio: perche seappoggeremo assolutamente il negozio a questi musici da dozzina, è tanta l'ignoranza, l' inuidia; [[et]] la pigritia [[che domina nella maggior parte di loro]]et la bassezza d' animo che domina nella maggior parte di loro che in uece d' aiutarecosi nobile impresa (benche non possino riceuerne se non utile et honore [honoreuoleante corr.]) più tosto ui metteranno mille ostacoli, acciò non riesca etnon se ne parli più. Et mi creda Vostra Signoria Illustrissima ch' io non parloa caso ma so bene quel che mi dico per hauerne fatto mille esperienze nel comunicaread alcuni di loro questi miei studij et fatiche. Secondo che [<i.> ante corr.]si faccino le esperienze non una uolta sola et sempre ad una guisa; ma piu etpiù uolte et in uarj modi, cambiando le persone che recitano et la maniera delrecitare, il Tuono [tuono ante corr.] de gl' Instrumenti il luogo doue si recita etaltre si fatte circonstanze: perche [-<f.7v>-] non sempre si può coglierealla prima nel <segno massime> in cose nuoue; o doppo tanti secoli rjnouati[renouati ante corr.] <sono> si poche [[tracce de]] uestigie della loro anticaforma <e> non ci lasciamo ingannare o dalla troppa uolontà <dipraticare> queste nouità o da certe opinioni che <hanno> alcuni ch' ilbuono solamente ci sia restato; et <perduto> quello ch' era di poco frutto etutilità: ma <prendiamo> la uia di mezzo, non risoluiamo niente che nondia <un buon'> gusto a persone capaci di darne il giuditio, senza <badare>a quelli che [[non credono]] misurano ogni cosa <con i tenuissimi> termini delloro intelletto. Oltre queste <auuertenze>, crederei che alcuni altri requisitipotessero <ageuolarci> grandemente l' impresa, anzi assicurarne il <buon'>essito, benche per essere in qualche parte fra noi praticabili poco fondamento uipossiamo fare. Primo <sarebbe> espediente che gl' Attori fussero molto bene<ammaestrati> nel canto et in esso molto sicuri (come <doueano> essere gl'attori Tragichi e Comici [Comichi ante corr.] nel secolo <antico>) [[poichealtrimenti [altrimente ante corr.]) imperoche et altrimenti]] et d' <udito>pronto e sottile: poiche è più facile ch' il Tuono <della> lorofauella s' accordi [[al]] [et seguiti il corr. supra lin.] Suono de gl' Instrumentiche <per> il contrario gl' Instrumenti seguitino il Tuono della <fauella>:il che forse ad un solo instrumento uerbigratia il <Violino> in mano d' un'espertissimo sonatore riuscirebbe. Secondo <bisognerà> ch' il nostrocantore scenico ritrouandosi insieme col' <Musico> di più maniere dipronuntia e recitatione ch' egli <potrebbe> adoprare ne elegga una quale gliparrà [[<più bella>]] [<migliore> et più corr. supralin.], stabile, et [[naturale]] [a lui corr. supra lin.] più [[confor]]naturale et [[<formata> a lui]] [<conformata> corr. supra lin.]; et senzaallontanarsene gran' fatto <ripetendola> più e più uolte [uoltaante corr.] ad effetto d' impossessarsene bene <con> lungo studio et essercitio:auuertendo sopra tutto di <tenere> sempre il medesimo Tuono et non alterarlo seè <possibile> punto da una uolta all' altra: perche cosi potrà ilMusico [-<f.8r>-] notare quelle corde sopra le quali principalmente si fonda laRecitatione et le sue parti. et assegnarli come un Basso continuo [[[in note lunghe]]add. supra lin.] al sonatore del Violone per che le moduli con le sue belle e soauiarcate et al Violino perche ui faccia su quelle [[le]] gratiose et leggiadrediminutioni che gli parranno più a proposito. Terzo conuien' sapere che se bene[[<sia>]] gl' interualli [[et]] alzamenti et abbassamenti di uoce che si fannofauellando sono quasi innumerabili et impercettibili, tuttauia si riducono tutti a tregradi: perche prima u' e un tenore di uoce assai uniforme e sensibile sotto il qualesi proferiscono molte sillabe con poca o nessuna distintione di acuto e graue che sipotrebbe latinamente dire Tenor: secondo ui sono alcuni alzamenti o abbassamenti diuoce assai notabili uerbigratia due o tre per ogni uerso undenario i quali cadono perordinario in queste [questa ante corr.] sillabe che hanno gl' accenti acuti piùspiccanti et fissi et tanto [[più]] sono [[piu fr]] più frequenti etpercettibili quanto che il parlare et l' attione è più concitata etpatetica [[terzo]] et questo si può esprimere in Latino con la uoce Canor.Terzo ui sono quei [uelocissimi add. supra lin.] piegamenti di uoce che si sentonomassimamente presso a gl' accenti acuti cosi auanti come di poi e seruono come pertransiti [[quando la loquella]] et uincoli dell' altre due cose. il che si diceua comeaccennai di sopra Plasma da i Greci. Et in Latino potrebbesi acconciamente dire FlexioQuesti [piegamenti add. supra lin.] hanno grand' analogia col risonamento [continuatoadd. supra lin.] che fa la corda percossa sino che s' ammutisce affatto, se non [[chela corda]] che quel rimbombo della corda si fa per un uerso solo: cioè uerso ilgraue. Secondo l' opinione più comune et d' Aristotile [[che uuole a cui cheuuole ch]] il quale uuole che tal risonanza scenda un' ottaua, o purè secondoalcuni moderni s' inacutisca alquanto. Comunque cio sia si sentono assai in quel mezzocanto (per cosi dirlo conforme ad Albino) o pronuntia [-<f.8v>-] de' Poemi oanco delle orationi quando si <recitano> [[al<...> schiamazzo]] [come perdj più si fa corr. supra lin.] con quella maniera affettata et<uillanesca> et meno nel uero canto doue sono più <rare che> nell'ordinaria fauella, doue son' più ueloci et <sfuggeuoli> Con questiè impossibile che s' accordino gl' instrumenti <per la> lorocelerità et incertezza: (però si doueranno far <presto> come ledissonanze nel contrapunto) ma si bene <farà> con l' altre due parti: l'accordo delle quali per <mio auuiso> douerà essere a più presso diquesta sorte <che> le sillabe del Tenore (per differentiarle [differentiare antecorr.] con questo <simbolo>, dall' Accentuate che si segnano appresso i<Greci)> l' accento acuto o circonflesso; e quelle senza <alcun> segno s'intendano hauere l' accento graue o Sj [[potrà in Instrumento graue]][douerà a parer mio la corr. supra lin.] parte graue del suono darsi [[inunisono o in ottaua et più tosto sotto <che> soura al Tuono della uoce]][comunemente in quinta et tal [[sotto]] uolta più <sotto> corr. supralin.]; ma con le accentuate [Accentuate ante corr.] [[<fargli> esprimere cosiquelle doue cade il Canor de' <....>]] [e massime alcune che contengono certe<esclamationi> corr. supra lin.] meglio sarà che [[faccia maggioruarietà che sia <possibile> però solo da sesta, quinta o dall'ottaua et <manourando> sempre la parte di sotto]] [usi comunemente le seste etpiù che <sia> possibile con distintione [[prime consonanze ottaue quinteet quarte]] <adoprando> le maggiori ne' passi [[liet]] allegri et uiuaci et le<minori> corr. supra lin.] [al contrario per gl' add. in marg.] [affetti mesti,et rimessi corr. infra lin.]. Sopra questa base <poi> douerà il Violino[[di]] fabricare le sue <diminutioni> come più gl' aggradirà,procurando di [[essere <solamente>]] [star sempre corr. supra lin.] con l'orecchie tese et d' esser presto di <mano> per far' [fare ante corr.] spiccaremassimamente [[qualche]] [le corr. supra lin.] consonanza <sù> quellesillabe accentuate con qualche nota un <po'> più lunghetta: perche anconel parlare ordinario <talune> sillabe si sogliono [tal uolta add. supra lin.]allungare più dell' altre: <ritenendosi> sempre sopra il Tuono [[della]]del <Recitare> poiche cosi facendo maggior' concordamento [et unione add. supralin.] si <sente> tra [[la]] [[[una]] corr. supra lin.] la uoce [[et gl]]rinchiusa nel mezzo et [tra add. supra lin.] gl' <Instrumenti> conciosia cherinchiudendosi quegl' [[estre]] <acuti> della fauella fra gl' estremi graue etacuto <estensione> di detti Instrumenti parrà in certo modo che<uenghino> terminati e cosi si rendino sonori o Emmeli et <amabili>[-<f.9r>-] come le uoci del uero canto. Quarto quando la cosa non potesse arriuarea questo segno di perfettione o per mancamento di lungo essercitio o di persone aproposito tuttauia crederei che tolerabilmente riuscisse pur che gl' attori fussero dibuon' udito benche non sapessero di Musica: et ch' il [[Basso instrumentale]] sonatoredel Basso accordasse il suo Violone al Tuono più comune della fauella delRecitante facendo in sorte che non ui fusse tra loro qualche interuallo strano etEcmele: poiche se bene quel Recitante non manterrà la medesima aria de' suoiragionamenti tuttauia la uariatione che farà sarà [quasi add. supralin.] sempre come par' uerisimile, [[per interualli]] se non per interualli odifferenze consonanti almeno per Emmeli et determinate. Et in questa maniera se l'accompagnamento Instrumentale con la uoce non darà diletto, almeno nonoffenderà l' udito come succederebbe in due instrumenti che fussero interamentescordati perche comunque l' uno si sonasse con l' altro sempre daranno grandissimanoia a chi gl' ode: [[<.>]]: ma se saranno d' accordo et si suoni l' unogradatamente e con tempi ueloci sopra alcune note più lunghe dell' altro nondarà disturbo all' orecchie [[ben]] [contutto- corr. supra lin.] che cio sifaccia [a caso et add. supra lin.] senza alcuna arte o regola mercè dellauariatione et mescolamento delle consonanze con le dissonanze: [[benche la ragione nonmiliti del similitudine non sia del tutto pari atteso che ne]] [ancorche nel casonostro ci sia qualche disparità considerato che ne corr. supra lin.] gl'affronti delle uoci disposte Armonicamente le consonanze sono in maggior numero delledissonanze: [[ma ne gl' Instrumenti disposti con interualli Ecmeli et l'accompagnamento]] [-<f.9v>-] [[Re la <ut> Il Syste]] [doue l'accompagnamento corr. in marg.] d' un Instrumento accordato, ma sonato sene con unaVoce che fauelli hauerà sempre i <riscontri> dissonanti in [[molto]]maggior [[numero]] [copia corr. supra lin.] che i consonanti. <Per> ladiuisibilità [infinita add. supra lin.] de' moti continui della uoce detti<da i> Greci [Aneseis] et [Epitaseis], cioè <abbassamenti> oalzamenti continuati di Tuono. Il che però non <ne> dirà che segli possa dare qualche accompagnamento <di> consonanza Instrumentale piùo meno esattamente <come> s' è detto mentre si farà in sorte chene gl' <arsi> per cosi dire o luoghi più apparenti della fauella<la> consonanza si senta e la dissonanza nel rimanente <si> nasconda inquella guisa [[che]] quasi che fa la <parte> acuta della Piua col flauto graue oBordone (il che Franchino chiama Bordonizare) et in ogni altra <sorte> diDiminutione. Quinto auuertisco che i Recitanti <alzino> la uoce quanto èpossibile (il che gl' <antichi> di necessità faceuano per l' ampiezza de'loro <Teatri>) perche cosi ell' hauerà il Tuono più fermo et<apparente> et [[i suoi piegamenti più sensib]] quegli <accenti>acuti o graui più sonori et sensibili: onde et <più> facilmente uis' accomoderà la consonanza e <più> si sentirà da gl'Vditori [Sesto consiglierei che si [[cercasse d' accordare]] [facesse imitare la uoceda corr. supra lin.] gl' instrumenti [[con la uoce]] anco in questo che doue quella sitrattiene nelle corde acute [[anc]] cosi facessero questi et per il contrariomodulassero più nel graue quando la uoce facesse il medesimo: [[perche q] ilche s' intende sempre saluando le buone regole del contrapunto: poiche questa sorte d'imitatione accrescerà l' unione e 'l buon' accordo di queste [questa antecorr.] Parti. Sesto Loderei parimente che la Parte di sopra o del Violino imitassequant' è possibile ne' mouimenti et Ritmi la loquela istessa: che anch' in[[questo]] [ciò corr. supra lin.] s' accrescerà la buona corrispondenzad' ogni cosa. add. in marg.]. [[Ma per [che tutto questo supra lin.] meglio far<comprendere> il tutto con qualche essempio]]. Ma perche <tutto> questopiù ageuolmente si comprenda con qualche <essempio> un sol uerso neaddurrò per saggio, [[disposto]] <accomodato> ad una certa Pronuntia conle note <corrispondenti> ad ogni sillaba [sillabe ante corr.] [[benche l'istesso si possa fare <con> note lunghe come quelle del Basso Instrumentale]]<e> con le diminutioni distese: le quali però non<occorrerà> notarle ma si lasceranno all' arbitrio del <sonatore.>Vero è che per esser' parole affettuose et sententiose (<e per> tali l'habbiamo elette perche [[fanno mag]] toccano più <cose e> sono perauuentura più conueneuoli ad un Cantico che ad <un> Diuerbio. Or' quinotinsi quelle tre diuersità accennate di sopra <in> queste poche sillabeO de' Regi infelici; Prima il Tenor si [[sente]] forma in quelle note d' A la mi resotto il quale si or <sente> [-<f.10r>-] proferiscono tutte le sillabedalla prima et sesta in poi. Secondo il Canor [[ne']] in D la sol re sotto quellacroma che corrisponde all' ultimo termine dell' Accentuatione acuta della sillaba .O.Terzo i piegamenti o (flexiones) [[che]] nella medesima sillaba O et in li che s'esprimono con quelle poche note ueloci ascendenti di grado et col la legatura sottodetta da' Greci [huphen]: per mancamento d' altro segno; il quale rappresenti meglioquell' inacutimento uelocissimo et continuato descritto da me di sopra che fa laloquela in certe sillabe accentuata. L' Imitatione del Ritmo locutorio si puoconoscere nella parola infelici doue il Violino con una semiminima imita laterminatione che fa detta parola et in questa splendida la cui prima sillaba lunga(perche è un dattilo) s' accompagna nella diminutione del Violino con una Cromaprecedente ad alcune semicrome. benche nella pratica non si possino osseruare tuttequelle minutie. Ma è ben' tuttauia che gl' essempij siano più esatti chesi può. Quanto all' imitare [-<f.10v>-] col uiolino per uia di strascinoquegl' accenti e piegamenti stessi di uoce che fà la loquela, non credo chepotesse far buon' effetto: et però altro non ne dico

[-<f.11r>-] [Doni, Discorso, f.11r; text: de' Regi infelici splendida si mamiserabil' sorte] [DONDIS 01GF]

Or' se noi crediamo che questa inaudita foggia di concento sia stata conosciuta etadoprata da gl' antichi per le scene; come io terrò di sicuro quando l'esperienza hauerà mostrato che riesca bene molta luce et chiarezza nepuò riceuere quel passo della Poetica d' Aristotile doue descriuendo laTragedia dice ch' ella si serue del Parlare addolcito [hedusmeno logo] il che dichiarache si faceua col Ritmo, con l' Armonia et col canto; non con tutte queste cose pertutto ma uariamente. Imperoche comunque ciò s' interpreti da altri io [[credo]][tengo corr. supra lin.] che la differenza in questo consista che ne' Cori [[ui]] u'interuenisse ogni cosa il Canto, l' Armonia e 'l Ritmo (sotto il quale uocabolointendo non solo il [[p]] Ballo et passeggio numeroso; ma anco i tempi misurati delVerso e del Suono Instrumentale) [[eccettuato]] eccettuato il Coro stabile nel qualein uece del Ballo et passeggio u' era solo l' Atteggiamento di gesto pure numeroso: etne Cantici [-<f.11v>-] ui fussero l' istesse cose che nel Coro stabile<tolta> qualche differenza [de' Cantici allegri ne' quali forse s' adopraua ilballo formato et add. in marg.] de flauti et del cantare solo o <insieme> molti:et [che add. supra lin.] ne' diuerbij o colloquij ui fusse il <Ritmo> non solopoetico e uocale; ma anco l' Ipocritico o <Balleresco> consistente peròpiù tosto in un' passeggio e <gesticolato> numeroso ch' in un uero balloe solleuamento <de' piedi> et l' Armonia cioè l' accompagnamentoInstrumentale <che> per tutta l' Attione procedeua non solo per compimento del<uero> canto doue s' adopraua et per addolcimento <del> parlare come s'è detto ma anco per regolamento <del> gesto, passeggio et mouimentocorporale: nel che <erano> gl' antichi marauigliosamente esattissimi.<come> tra l' altre proue si caua da Cicerone ne' Paradossi <Histrio> sipaulum se mouit extra numerum aut si uersus <pronuntiatus> est syllaba breuioraut longior exsibilatur exploditur et altroue più diligentemente habbjamo[<habramo> ante corr.] osseruato.

Ma perche richiedendo la buona Musica Teatrale [[<qualche>]] moltauarietà di Melodie et in particolare <qualche> diuersità di Tuonicome altroue ho mostrato<.> questa non potendosi far' sentire con Instrumenti<ordinarij> ma con l' uso [[di Cemba]] massimamente di Cembali Diarmonici eTriarmonici: a i quali malamente possono accordarsi i Violoni [Viola ante corr.]comuni per conseguenza par [[necessario l']] che ci bisogni uno di quelli che<si> dicono Panarmonici che s' accordano ad ogni Tuono o Armonia et che sidichiarano da me nel Discorso <suo> [insieme co' Violini Diarmonici di uariesorti che seruono per far' concento con i detti Instrumenti add. in marg.]